
«Dopo il conflitto in Ucraina ci sarà una riconfigurazione dell’ordine mondiale, la globalizzazione non sarà quella di prima. Siamo a un bivio».
Lo ha detto in un’intervista all’AGI Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.
«O ritorniamo indietro di decenni, con due grandi blocchi, uno intorno agli Stati Uniti, con la Russia indebolita e ancillare alla Cina, e una Europa debole, partner degli USA; oppure costruiamo un nuovo ordine che tenga conto di Russia e Cina con la volontà di difendere commercio mondiale e catene del valore aggiunto che permettano l’accesso a tutti alle commodities», ha spiegato Bonomi, secondo il quale «per l’Italia è fondamentale questa seconda ipotesi, perché siamo un paese trasformatore».
«E proprio perché ci hanno chiesto di essere garanti nel negoziato in Ucraina, quando ci sarà, ecco che abbiamo un’occasione nella costruzione di un nuovo ordine mondiale, riprendere i legami soprattutto nel Mediterraneo, in Africa, dove stiamo arretrando (pensi al ruolo della Cina e della Turchia), noi dobbiamo riprenderci e avere una visione geopolitica aperta. Certo, servono gli statisti», ha aggiunto.
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