Crisi climatica: così mette a rischio la produzione dell’ingrediente più amato in Italia

La crisi climatica mette a rischio la produzione di un alimento amatissimo in Italia e nel mondo, alla base della dieta mediterranea.

Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici sono ormai problematiche che nessuno può ignorare e negare. Il mondo ci sta lanciando dei segnali inequivocabili che non dovremmo ignorare, né per noi stessi, né per la natura. In particolare, la crisi climatica sta mettendo a rischio uno degli alimenti più amati in Italia, cardine anche della dieta mediterranea. 

Crisi climatica, coltivazioni
La crisi climatica minaccia le coltivazioni – ascoltalanotizia.it

In un allarme crescente per il settore agricolo, la crisi climatica sta ora minacciando seriamente le coltivazioni di uno degli ortaggi più amati e utilizzati in tutto il mondo. I cambiamenti climatici hanno portato ad estremi meteorologici imprevedibili, impattando negativamente la produzione di questo importante frutto della terra.

Gli agricoltori stanno affrontando sfide senza precedenti a causa di temperature estreme, siccità prolungate e eventi meteorologici estremi. Le regioni tradizionalmente vocate alla coltivazione stanno subendo cambiamenti climatici che influenzano direttamente la resa e la qualità dei raccolti.

Le temperature elevate sono particolarmente dannose per le piante di questo ortaggio, influenzando la loro crescita e sviluppo. La fotosintesi, processo cruciale per la produzione di frutti, è compromessa in condizioni di calore eccessivo. Ciò si traduce in una diminuzione della resa e in frutti di dimensioni più piccole, minacciando la redditività degli agricoltori.

La siccità, un’altra conseguenza della crisi climatica, sta colpendo duramente le risorse idriche necessarie per l’irrigazione delle coltivazioni. Senza un accesso adeguato all’acqua, le piante soffrono di stress idrico, portando a una minore produzione di frutti e a una perdita di qualità.

Gli eventi meteorologici estremi, come tempeste violente e inondazioni, stanno distruggendo le coltivazioni in molte regioni. I cambiamenti climatici stanno rendendo le previsioni meteorologiche sempre più difficili, mettendo a rischio la programmazione delle coltivazioni e la protezione delle piante.

A rischio uno degli alimenti più amati

Parliamo del pomodoro, alla base, come detto, anche della dieta mediterranea. Questo scenario preoccupante non solo minaccia la disponibilità di pomodori sul mercato, ma ha anche impatti economici significativi per gli agricoltori e l’industria alimentare. Gli esperti sottolineano l’urgente necessità di adottare pratiche agricole sostenibili, investire in tecnologie resilienti al clima e implementare politiche mirate per mitigare gli effetti della crisi climatica sul settore agricolo.

Crisi climatica, coltivazioni
La crisi climatica minaccia le coltivazioni di pomodori – ascoltalanotizia.it

Secondo uno studio pubblicato su “Nature Food”, si prevede che entro il 2050 la fornitura globale di pomodori da industria calerà del 6% in confronto al periodo 1990-2009. E, purtroppo, tra le più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici ci sarebbero le coltivazioni italiane. A rischio anche le coltivazioni di Stati Uniti e Cina, che sono gli altri due Paesi dove si coltivano pomodori.

Dunque, per i prossimi 30-40 anni gli esperti stimano un notevole calo del raccolto. Diventa allora essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica sulla correlazione tra cambiamenti climatici e sicurezza alimentare. Solo con un impegno globale per affrontare la crisi climatica e proteggere le risorse naturali possiamo sperare di garantire un futuro sostenibile per la produzione di pomodori e di altri alimenti di base.

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