
«La variante inglese rappresentava 3 settimane fa il 14% dei casi. Ora siamo al 70% dei casi. È una variante più contagiosa. Più contagi ci sono, più persone finiscono in terapia intensiva» dice Crisanti.
Lo ha detto Andre Crisanti, microbiologo e docente all’Università di Padova, a Piazzapulita, su La7.
«La tempestività» nell’adozione di misure «è fondamentale contro la variante inglese. L’incide Rt è un indicatore che fotografa la situazione di 10 giorni prima. Per fortuna ora si fa riferimento all’incidenza che considera il numero di casi: non possiamo aspettare 7-8 giorni per decidere. Con la variante inglese non possiamo permetterci la zona gialla», ha spiegato Crisanti.
Quanto alla vicenda degli effetti collaterali verificatisi dopo la somministrazione di alcune dosi di un lotto di vaccino AstraZeneca, l’esperto ha affermato: «Io ho fatto il vaccino Pfizer, ma oggi mi farei AstraZeneca se fosse l’unico vaccino a disposizione. Non ci sono dati che dimostrino che questo vaccino provoca complicazioni gravi. L’Inghilterra ha vaccinato 10 milioni di persone con AstraZeneca».