Salvini replica a Di Maio: «A differenza di altri, non ho mai incontrato un Benetton nella vita»

«A differenza di altri, non ho mai incontrato un Benetton nella vita. Di Maio e Toninelli non scarichino la propria incompetenza su altri: su Autostrade hanno solo perso tempo e fatto perdere soldi agli italiani. Mai visto un parere legale né un atto su revoca o proroga: il governo si svegli e decida qualcosa, dall’anno scorso non hanno più l’alibi è ‘colpa di Salvini’».

Il leader della Lega Matteo Salvini ha replicato così al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale in un post su Facebook ha attaccato l’ex alleato di governo scrivendo: «I Benetton avevano nel governo un alleato su cui contare, visto che la Lega continuava a dichiarare di non voler procedere con la revoca, mentre noi facevamo il possibile per fare giustizia».

«Il 29 maggio 2008 arriva in Parlamento il decreto legge numero 59, ma in quel decreto viene ficcato nottetempo l’emendamento salva Benetton. Il decreto diventa legge grazie al voto di Salvini e della Lega», ha spiegato Di Maio, precisando che questo emendamento stabiliva di allungare la concessione per i Benetton.

2 comments on “Salvini replica a Di Maio: «A differenza di altri, non ho mai incontrato un Benetton nella vita»
  1. Francesco ha detto:

    E che dubbi ci potrebbero essere. La Lega ha iniziato da sempre a prendere le mazzette. A cominciare da Bossi che, confessò la Pool di Mani Pulite, nel 1993 che, una parte delle tangenti Enimont, circa Lire 400.000 .000, finirono a loro. Quinfi di che stupirsi? Infatti, Roma Ladrona era un grido di “invidia”, visto cosa riescono ad incassare, in generale, come tangentisti da tutti e di tutti. Anche all’estero, in particolare in Russia.

  2. Francesco ha detto:

    E che dubbi ci potrebbero essere. La Lega ha iniziato da sempre a prendere le mazzette. A cominciare da Bossi che, confessò la Pool di Mani Pulite, nel 1993 che, una parte delle tangenti Enimont, circa Lire 400.000 .000, finirono a loro. Quinfi di che stupirsi? Infatti, Roma Ladrona era un grido di “invidia”, visto cosa riescono ad incassare, in generale, come tangentisti da tutti e di tutti. Anche all’estero, in particolare in Russia.

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