
«Non credo che la strage di via D’Amelio sia solo di mafia. Il depistaggio cominciò con la scomparsa dell’agenda rossa di Borsellino. E le indagini sul diario del magistrato partirono già il 20 luglio del 1992, il giorno dopo l’attentato».
È quanto l’ex pm del pool che a Caltanissetta indagò sulla strage di via D’Amelio, Nino Di Matteo, il quale ha deposto come testimone nel processo per il depistaggio delle indagini sull’omicidio di Paolo Borsellino, in corso a Caltanissetta.
«Siccome l’ipotesi era che soggetti legati ai servizi avessero partecipato alla strage di via D’Amelio, avrei respinto di certo un eventuale loro tentativo di contribuire all’indagine. Noi non ci siamo fatti aiutare dai Servizi, li abbiamo indagati,» ha affermato Di Matteo con riferimento all’ipotesi di un aiuto esterno arrivato in quegli anni da parte dell’intelligence.
Sicuramente c’entrano anche quelli, solo che il cittadino non può aiutare i magistrati se non conosce le cose come stanno, e poi di quali magistrati fidarsi?