
«Se non sono rapporti incestuosi poco ci manca. Il fatto è che Autostrade per l’Italia, sotto l’attento presidio dei Benetton, ha saputo coltivare davvero bene il rapporto con la politica e con il poliedrico mondo dei Boiardi di Stato. Un rapporto lubrificato in ogni ingranaggio, utilizzando sapientemente e costantemente l’olio delle nomine. Troppo importante, dal loro punto di vista, difendere in ogni modo un tesoro accumulato grazie ai pedaggi pagati dagli italiani».
È quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle in un post sul proprio blog.
«Si tratta» spiegano i 5Stelle «di un modus operandi impressionante, che dura da anni e non accenna certo a finire. I nomi e gli esempi si sprecano. Si prenda la Tangenziale di Napoli, la concessionaria controllata da Autostrade che controlla l’omonima infrastruttura. Ebbene, alla presidenza ancora oggi troviamo un esponente di spicco della Prima Repubblica, Paolo Cirino Pomicino, già fedelissimo di Giulio Andreotti e ministro del Bilancio. Lo stesso Pomicino, la cui rete evidentemente ha ancora una certa capacità di incidere, è vicepresidente delle Autostrade Meridionali, altra controllata di Autostrade che gestisce l’A3 Napoli-Pompei-Salerno».
Fuori dall italia tutti i Benetton
Si dovrebbe incaricare la magistratura ad effettuare una profonda ma rapida indagine per controllare con quale sistema sono state affidate le autostrade, costruite con i soldi degli italiani, con tutte norme esclusivamente a vantaggio dei Benetton. Per quel che mi risulta nei contratti stipulati con i privati i vantaggi sono quasi tutti a favore dello Stato, qui invece caso strano è tutto l’opposto. Sicuramente ci saranno interessi privati di molti politici e sarà un calderone da scoprire che solleverà un polverone enorme. Speriamo che come al solito in Italia non finisca in una bolla i sapone e nel dimenticatoio.