Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Partiamo con l’attualità

Il Tar della Liguria ha rilevato profili di incostituzionalità nell’esclusione di Autostrade dalla ricostruzione del ponte Morandi di Genova.

Il tribunale amministrativo ha sospeso il giudizio e passato gli atti sul decreto Genova alla Corte Costituzionale che dovrà prendere una decisione. Sono state depositate 5 ordinanze in tutto.

Autostrade per l’Italia, concessionaria della tratta autostradale, dopo il crollo del ponte di Genova nel 2018, era stata esclusa dalla sua ricostruzione.

L’Aspi aveva chiesto l’annullamento immediato del decreto, che stabiliva la sua esclusione. Per questo il Tar ha sospeso il giudizio ritenendo che non sono state accertate responsabilità di Aspi, nemmeno in via indiziaria.

Inoltre secondo il Tar il decreto rischia di prefigurare “una restrizione della libertà di iniziativa economica”, oltre che di violare l’articolo 3 della Costituzione, “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge” e il 97 che stabilisce l’imparzialità della pubblica amministrazione.

“Pur non potendosi ritenere che la ‘legge-provvedimento’ sia di per sé incompatibile con l’assetto dei poteri stabilito dalla Costituzione, essa deve osservare limiti generali, tra cui il principio di ragionevolezza e non arbitrarietà”, è quanto si legge nelle ordinanze pubblicate dal Tar.

Passiamo alla politica 

Nel vertice di maggioranza sulla manovra, che si è tenuto venerdì scorso a Palazzo Chigi, si è discusso su come impiegare i 400 milioni di euro.

Tra Italia Viva e Pd si è acceso lo scontro sulla plastic Tax.

I Dem chiedono di assegnare quei fondi al cuneo fiscale, per abbassare le tasse sul lavoro, mentre Italia Viva si batte per l’azzeramento delle microtasse.

Non si riesce a raggiungere un accordo e Matteo Renzi minaccia la caduta del governo.

Il leader di Italia Viva boicotta la proposta dei suoi ex colleghi del Pd perché sostiene  che la riduzione delle tasse sarebbe quasi invisibile. Per rendere più concreto l’effetto sulle buste paga, il Pd avrebbe accettato di rinviare a luglio la partenza del taglio delle tasse.

Quello che ha richiesto il partito di Renzi è, invece, un rinvio ancora più lungo, previsto per ottobre. Inoltre i politici di Italia Viva vorrebbero eliminare completamente le tasse su plastica, zucchero e auto aziendali, già inserite nella manovra.

Il dibattito si infiamma. Alcune fonti del Pd accusano Italia Viva di preferire le multinazionali, che non hanno nemmeno sede in Italia, ai lavoratori.

Tuttavia secondo Renzi la tassa sulla plastica è una follia: “Se per aumentarla ci sono 10mila persone che rimangono senza lavoro il conto lo paga la povera gente”, ha detto in un’intervista il capo politico di Italia Viva.

Non mancano anche questa volta le polemiche via social, Pd e Italia Viva hanno discusso su Twitter.

Nel frattempo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha proposto la reperibilità di nuove risorse, tra i 400 e i 500 milioni, da utilizzare per ridurre questi balzelli.

Chiudiamo con gli esteri

La disoccupazione negli Usa è scesa al 3,5 per cento.
È quanto fa sapere la stampa americana.
Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio di statistica del lavoro a novembre l’economia americana ha creato oltre 250mila posti di lavoro in più.
Il dato sarebbe molto più alto di quello che si era stimato. Infatti gli analisti avevano previsto circa 180.000 nuove assunzioni.
Si tratta del tasso di disoccupazione più bassa negli ultimi 50 anni. Per il presidente Usa Donald Trump questo rappresenta un trionfo. The Donald, che si dirige verso il suo quarto anno di presidenza, lo considera uno dei migliori risultati.

Inoltre il salario medio pagato ai lavoratori americani è salito di 7 centesimi, pari a un aumento dello 0,2%.

La tendenza positiva si è confermata anche nel mese precedente: a ottobre i posti di lavoro in più sono stati 128mila, contro i 75mila stimati dagli analisti.

Si tratta di una buona notizia per l’economia americana, dopo una serie di indicatori deboli registrati nei mesi estivi. A settembre infatti si era osservato un crollo dell’attività manifatturiera, al minimo da oltre 10 anni e un forte rallentamento della crescita del settore dei servizi, livelli che non si registravano dal 2016.

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