
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.
Partiamo dalla cronaca
Le inondazioni continuano a mettere in ginocchio Venezia. L’incubo non è ancora finito. La notte dello scorso 12 novembre l’alta marea e le forti piogge hanno causato la morte di due persone e numerosi danni.
Sembrava arrivato un momento di tregua nel capoluogo veneto, invece le sirene di allarme hanno ripreso a suonare, venerdì scorso.
Gli allagamenti hanno di nuovo travolto le vie della città, inondata per il 70 per cento. Piazza San Marco è stata chiusa.
Intanto si stimano tra i 15 e 20 milioni di danni. Si tratta soltanto di un conto approssimativo. Tra i tanti disastri, cinque i vaporetti distrutti e sei gli approdi danneggiati. Ma la mareggiata ha spazzato via anche diverse attività commerciali, gondole, lasciando soltanto caos e distruzione.
Il governo ha stanziato subito 20 milioni di euro di fondi per aiutare i primi soccorsi e ha dichiarato lo stato di emergenza.
Si cerca di accelerare anche la conclusione dei lavori per il completamento del Mose, Modulo Sperimentale Elettromeccanico, sistema di paratie mobili che avrebbe dovuto salvare Venezia dalle alluvioni e impedire all’acqua del mare Adriatico di travolgere la città.
Intanto è stata nominata la nuova supercommissaria per il Mose, Elisabetta Spitz.
“Il progetto sarà pronto entro il 2021”, ha affermato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli.
Passiamo agli esteri
Dopo oltre sei mesi di proteste e violenti scontri a Hong Kong, il presidente della repubblica popolare cinese è pronto a intervenire. Per la prima volta Xi Jinping ha parlato in modo diretto del caos che sta travolgendo l’ex colonia britannica e ha lanciato un ultimatum agli attivisti. “Siamo pronti a restaurare l’ordine e punire i criminali violenti”, lo ha affermato il governatore cinese a Brasilia in occasione del vertice Paesi Brics.
“Le continue attività criminali violente a Hong Kong hanno calpestato seriamente lo stato di diritto e l’ordine sociale, minacciato la stabilità e la prosperità della città”, ha detto ancora Xi Jinping.
Il caos a Hong Kong è iniziato il 9 giugno scorso. I manifestanti hanno innescato una protesta contro un emendamento sulla legge sull’estradizione, proposto dell’amministrazione guidata da Carrie Lam. La proposta chiedeva di rendere possibile l’estradizione anche in Cina ma è stata ritirata lo scorso 24 ottobre.
Tuttavia, i manifestanti hanno avanzato altre 4 richieste:
- Si chiede al governo di non definire le proteste sommosse.
- Un’indagine sull’uso della forza da parte della polizia.
- La liberazione di tutte le persone arrestate durante le manifestazioni.
- Una riforma che garantisca un suffragio universale autentico per l’elezione dei leader di Hong Kong.
Il bilancio attuale delle proteste nell’ex colonia inglese è di due vittime e decine di feriti negli scontri tra forze dell’ordine e attivisti. L’ultimo a perdere la vita è stato un uomo di 70 anni, morto dopo essere stato colpito da un mattone alla testa.
Al momento la tensione è altissima. Secondo alcune fonti manifestanti e studenti si starebbero preparando a una guerriglia con la polizia.
Chiudiamo con la tecnologia
Si chiama Reels è il nuovo strumento per l’editing di video musicali che Instagram sta testando in Brasile.
Attraverso la nuova estensione si possono realizzare sul social network dei cortometraggi di 15 secondi utilizzando canzoni famose in sottofondo.
Gli utenti inoltre possono pubblicare i video nelle Stories e condividerli anche in un messaggio privato tramite Direct. Se i video creati diventano virali si può sperare di vederli pubblici all’interno della sezione “Top Reels”.
La piattaforma di Mark Zuckerberg si sta muovendo sulle orme di TikTok, una popolare applicazione cinese con la quale si possono creare dei brevi filmati con l’utilizzo di colonne sonore. Gli adolescenti in Cina ne vanno pazzi.
Tuttavia, per Instagram la nuova estensione non rappresenta una totale novità.
Lo scorso anno infatti la celebre app ha iniziato a lanciare adesivi musicali nelle Stories, grazie a degli accordi con le case discografiche.
Per il momento la nuova funzionalità si sta testando solo in Brasile. Il direttore del prodotto, Robby Stein, non ha specificato se Reels arriverà anche in altre nazioni.