Taiwan un paese libero e democratico: “E così sarà, non temiamo l’ira della Cina”

Un paese al centro del mondo, con l’industrializzazione che avanza e la tecnologia che sta facendo la differenza, ma il ‘Dragone’ non vuole l’indipendenza

Una nazione, un paese che rincorre da anni la propria e totale indipendenza. E le ultime elezioni presidenziali taiwanesi hanno sancito tutto questo, rifilando un duro e potente schiaffo alla Cina. Ma per Pechino è come se non fosse successo questo, come se i taiwanesi avessero, in qualche modo, scherzato. Così però non è. Già perché a vincere anzi a stravincere è stato infatti l’attuale vicepresidente di Taiwan, Lai Ching-te che fa parte del Partito progressista democratico contro le politiche e la durezza nei confronti del Partito comunista cinese. Il quotidiano La Verità ha parlato con Riccardo Tsan-Nan Lin, direttore generale dell’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia e ha spiegato quello che si sta provando da quelle parti. “La Cina ha sempre cercato di influenzare l’opinione pubblica taiwanese lasciando credere che una scelta diversa da quella da lei proposta potesse determinare la pace o la guerra”, le prime parole del dirigente di Taiwan.

L'indipendenza
Persone che vivono a Taiwan in un momento di relax (Ansa ascoltalanotizia.it)

 

Tsan-Nan Lin non si fa problemi a parlare in un certo modo, e già questo dovrebbe far riflettere come ragiona la nuova classe dirigente di Taipei, anche perché, come lui stesso sottolinea “durante queste elezioni, ha continuato a ricorrere a intimidazioni militari, coercizione economica, bullismo diplomatico, pressioni politiche, operazioni cognitive e promozione dell’integrazione e della riunificazione senza precedenti. L’esito delle elezioni di sabato mostra che il regime autoritario non ha vinto, nonostante le numerose pressioni. Taiwan, infatti, considera la democrazia un valore universale che va protetto a ogni costo. Il nostro Paese continuerà anche a collaborare con gli altri partner democratici per combattere l’espansione degli autoritarismi“.

“Più di 80 governi hanno espresso le loro congratulazioni con Taiwan”

La novità
La nuova classe dirigente di Taiwan e il presidente Lai Ching-te (Ansa Ascoltalanotizia.it)

 

Il dirigente di Taiwan Tsan-Nan Lin va avanti nella sua analisi e non si risparmia nell’attaccare e respingere con forza la pressione della Cina su un paese che sta cercando da anni di essere indipendente e libera, e soprattutto democratica, cosa che la Repubblica Popolare Cinese non è, tanto che ribadisce con forza: “Più di 80 governi e più di 700 personalità politiche hanno espresso le loro congratulazioni per i risultati delle elezioni presidenziali, affermando la maturità e la stabilità dello sviluppo democratico di Taiwan e auspicando ulteriori colloqui con l’isola su economia, cultura, istruzione, scienza e tecnologia. Inoltre, i Paesi alleati di Taiwan, primi fra tutti gli Usa, il Giappone e i Paesi europei, invieranno più di dieci delegazioni per esprimere le loro congratulazioni dopo le elezioni, dimostrando con azioni pratiche il loro sostegno alla Taiwan democratica”.

Taiwan va avanti senza problema nella sua lotta e con il suo Parlamento fa leggi e governa un paese che sta avendo successo ed è un modello forse pericoloso da seguire, tanto che Tsan-Nan LinSe Taiwan dovesse essere sopraffatta, ciò rappresenterebbe una sconfitta per ogni democrazia: è questo il motivo per cui chiede ai Paesi con cui condivide gli stessi valori di sostenerla, di consentirle la partecipazione alle organizzazioni internazionali e di non lasciarla sola“.

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