Condanna record, il tribunale non lo perdona: il motivo è assurdo

Una punizione esemplare anche se la pena che è stata inflitta è incredibile e talmente tanto che la decisione sta facendo il giro del mondo.

Una sentenza assurda. Che sta facendo discutere l’intero paese e sta andando in giro per il mondo. E per la Thailandia, talmente incredibile la notizia, non è che ci faccia una gran figura. Tutt’altro. La corte d’appello tailandese, infatti, ha preso una decisione che ha lasciato esterrefatti, visto che ha esteso la pena detentiva di un uomo a ben 50 anni di carcere. Appresa la sentenza o letta in questo modo si pensa che quest’uomo abbia fatto qualcosa di veramente grave. L’assurdità è che la persona in questione ha avuto la colpa di non aver fatto male a nessuno, ma di aver insultato la monarchia. Si, avete capito bene.

La sentenza
Un momento durante una manifestazione di protesta in Thailandia (Foto: Ansa)- (Ascoltalanotizia.it)

Una decisione che ha lasciato tutti a bocca aperta, perfino dirigente e funzionari statali, quasi non credono che sia stata presa una decisione di questo genere. E’ ritenuta la pena più dura mai imposta dalla “legge draconiana” di lesa maestà del paese. Secondo un’associazione per i diritti legali “non è una cosa che si può accettare da qualsiasi punto di vista la si guardi”. L’uomo condannato si chiama Mongkol Thirakhot, ha 30 anni e di professione fa il venditore di vestiti online, ma è anche un attivista politico della provincia settentrionale di Chiang Rai ed era stato inizialmente condannato nel 2023 a ben 28 anni di prigione per alcuni post sui social media che erano stati ritenuti troppo dannosi per il re.

Una condanna che ha sollevato le ire della gente

La decisione
Un bambino tailandese mentre prova a farsi notare- (Foto: Ansa)- (Ascoltalanotizia.it)

Una decisione che è stata rivista e rivisitata subito dopo dalla corte d’Appello di Chiang Rai che ha deciso che il signor Mongkol fosse colpevole di un’altra dozzina di violazioni della legge sugli insulti reali ed è per questo che nella sentenza ha deciso di aggiungere altri 22 anni alla sua condanna già pensate di suo. “Tutto inverosimile“, hanno affermato in una nota alcuni avvocati tailandesi specialisti per i diritti umani. Il Re, insomma, non si può criticare in alcun modo, ma così è davvero troppo.

E’ davvero troppo rischioso parlare della famiglia reale in Tailandia anche perché sulla lesa maestà è una paese che ha le pene più severe al mondo anche perché criticare il re, la regina o perfino l’erede apparente può portare a una pena detentiva massima di 15 anni per ogni reato. Il signor Mongkol, noto anche come “Busbas”, è stato arrestato nell’aprile 2021 per aver fatto 27 post che ha pubblicato su Facebook nei mesi di marzo e aprile di quell’anno. In totale sono state ben 14 violazioni di lesa maestà e lo ha condannato nel gennaio 2023 a 28 anni.

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