Cisl, numeri impressionanti nel 2023: Sbarra sempre più fiducioso

Cisl, numeri a dir poco impressionanti nell’anno appena trascorso: il segretario generale, Luigi Sbarra, ne parla in una lunga intervista al quotidiano “Il Giornale”

Ovviamente non può che essere soddisfatto per i numeri che arrivano per la sua Cisl di questo 2023. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. I dati parlano chiaro: 29.500 nuovi iscritti totale e, di conseguenza, 53mila nuovi lavoratori attivi nel 2023. Un anno in cui ci sono state delle importanti divergenze tra gli altri sindacati (come la Cgil e Uil). In merito a tutti questi dati non può che essere soddisfatto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

Intervista al 'Giornale'
Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra

Quest’ultimo ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Giornale‘. Un risultato che, lo stesso Sbarra, definisce “politico“. Queste sono alcune delle sue parole riferite al noto quotidiano: “Si tratta di una bella conferma. La Cisl viene in presa diretta con i bisogni e le aspettative di una società in rapido mutamento. Lavoratori, pensionati, famiglie e tantissimi giovani vedono in noi il riferimento solido di un’organizzazione pragmatica, riformista e concertativa con tutti gli interlocutori pubblici e privati“.

Cisl, Sbarra fiducioso: “Un 2024 in cui dobbiamo andare sempre più avanti”

Rispetto al 2022 c’è stato un incremento dello 0,72%. I tesserati, infatti, sono saliti a 4,111 milioni. Numeri in aumento per i lavoratori attivi. Un anno appena trascorso che per Sbarra vuol dire una sola cosa: “Ci siamo mobilitati unitariamente con l’obiettivo di aprire e far vivere tavoli di confronto per conquistare risultati per le persone che rappresentiamo: dialogo e proposte sempre. Il sindacato non deve vendere sogni, ma negoziare“.

Intervista al 'Giornale'
Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra (Ansa Foto) Ascoltalanotizia.it

Un 2023 che ha visto anche nascere la proposta del salario minimo da parte delle opposizioni e della Cgil: “Difficile non vedere nella crescita della Cisl una risposta a certi rischi populisti ai rischi di derive demagogiche, che si esercitano anche nella pretesa di regolare con norme di legge materie che devono restare dentro il perimetro delle relazioni industriali”.

Un 2024 che si preannuncia molto importante per lo stesso Sbarra che ha in mente un solo obiettivo: ovvero quello di andare avanti con chi ci sta e con chi ha sposato questo progetto. In conclusione ribadisce: “Ok ad ogni apporto responsabile per sfidare il governo e i nostri interlocutori sociali. Bisogna aumentare salari e pensioni, politica dei redditi, fisco e previdenza, quantità, stabilità e qualità del lavoro, Mezzogiorno e coesione sociale, sanità e scuola, investimenti e politiche industriali“.

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