Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia al Senato, in un’intervista a ‘La Repubblica’ fa il punto sui diversi temi che da tempo sono sul tavolo in politica.
Corruzione, abuso d’ufficio e non solo. Giulia Bongiorno in una lunga intervista a La Repubblica si sofferma sui temi della giustizia che ormai da diverse settimane sul tavolo della politica. Per prima cosa l’esponente della Lega tiene a precisare che lei non “è la registra del presidente Pinelli o del ministro Nordio. Ho letto le polemiche sulla prima, ma dopo il chiarimento ogni equivoco è fugato“.
Subito dopo si sofferma sul tema corruzione. “Tutti consideriamo questo reato un fenomeno odiosissimo – continua la Bongiorno – e un reato su cui non intendiamo arretrare. E vogliamo combattere pure le moderne forme di corruzione usando i nuovi strumenti telematici“.
Bongiorno sulle intercettazioni
Altro tema molto delicato è quello delle intercettazioni. “Lo ripeto, si tratta di uno strumento investigativo irrinunciabile – sottolinea la Bongiorno – nessuno può ignorare quanto siano decisive in alcune inchieste per reati di mafia che di corruzione. La commissione ha fatto una approfondita indagine conoscitiva e sono emerse alcune significative criticità, e su queste si cerca di intervenire senza stravolgere o depotenziare lo strumento“.
“In questi giorni si sta parlando molto di gogna – aggiunge l’esponente della Lega – ma quando si creano norme antigogna si cita a sproposito il blackout o il bavaglio“.
“L’abuso d’ufficio è un reato problematico”
Un passaggio anche sull’abuso d’ufficio. “E’ un reato problematico – ammette la Bongiorno – su questo tra me e il ministro Nordio c’è sempre un dialogo sempre aperto. Apprezzo molto la sua lealtà e il grande rispetto verso la commissione che io presiedo. Legge bavaglio? Bisogna evitare un blackout informativo. La mia posizione non è cambiata. Ma allo stato non vedo proposte che possano portare a rischi molto simili“.