Come comportarsi qualora la propria domanda per ricevere l’assegno di inclusione sia stata respinta? Ecco che cosa bisogna fare.
La notizia dell’enorme numero di domande per la richiesta dell’assegno di inclusione respinte dall’Inps ha fatto rapidamente il giro d’Italia. Il 26% di quelle presentate, infatti, non hanno trovato accoglimento e le ragioni sono molteplici, dal superamento delle soglie di reddito all’omessa dichiarazione dell’attività lavorativa fino all’esito negativo sopra soglie su Dsu.
Solo 287.704 nuclei familiari su un totale di 446.256 domande pervenute entro i primi giorni di gennaio riceveranno dunque il pagamento, una somma media pari a 645,84 euro. Altre 117.461 domande sono state respinte mentre 12.222 richiedono un supplemento di istruttoria per poter acquisire la certificazione. Come comportarsi dunque qualora la domanda sia stata respinta e cosa fare per tentare di ricevere il sussidio?
Assegno di inclusione e domande respinte: come comportarsi?
Il respingimento della domanda avviene in caso del mancato rispetto di uno o di diversi requisiti economici oppure lavorativi o ancora riguardanti la residenza. In alcuni casi è però possibile provvedere correggendoli: ad esempio qualora risultino dati non concordanti nell’Isee con le informazioni di Inps o altre banche dati vi è la possibilità di effettuare una correzione dei dati forniti in modo tale che corrispondano alle informazioni a disposizione dell’Istituto. In caso di errore nei dati anagrafici bisognerà presentare un nuovo Isee con gli errori corretti e questo andrà fatto anche se Isee o reddito familiare risultano, per un errore, superiori alla soglia prevista. Mentre se la residenza non è conforme nelle registrazioni comunali o manca una residenza in Italia per i tempi richiesti bisognerà verificare l’esattezza dei dati.
Resteranno esclusi dall’Adi coloro che non risiedono nel Paese da 5 anni (2 dei quali continuativi). Quando è la cittadinanza a non essere in linea con i requisiti occorrerà assicurarsi di aver consegnato la documentazione attestante diritto di soggiorno diritto di soggiorno permanente o status di protezione internazionale. I dati possono essere corretti in caso di errori legati al possesso di beni durevoli non ammessi come veicoli superiori ad una certa cilindrata.
Se la causa della mancata accettazione è legata all’omissione della dichiarazione dell’attività lavorativa occorrerà invece compilare e presentare il modello Adi-Com esteso o ridotto a seconda delle casistiche specifiche. Ancora, in caso di ‘bocciatura’ per dimissioni volontarie di un familiare non comunicate all’Inps occorrerà accertarsi della correttezza delle informazioni comunicate. Mentre bisognerà fornire la necessaria documentazione in caso di errori legati alla composizione del nucleo familiare, per attestare la presenza di minori, ultrasessantenni o persone con disabilità.
