Il paese è in grande evoluzione e cambiamento dal punto di vista sportivo e soprattutto calcistico: si punta la Coppa del Mondo 2034
Dopo Qatar 2022, nel 2034 il Mondiale di calcio può tornare in Medio Oriente. È l’obiettivo dell’Arabia Saudita, che ha intenzione di creare una competizione perfetta in tutto e per tutto con grandi investimenti nello sport e nel sociale. “L’idea è quella di realizzare una Coppa del Mondo che verrà ricordata e che sarà la migliore della storia. C’è tempo per realizzare un progetto solido e dimostrare che l’Arabia Saudita è un paese che sta cambiando”, ha commentato la Federazione dopo l’elezione del paese da parte della FIFA come organizzatore dell’evento.
Ora, nel prossimo luglio, il progetto dovrà per forza di cose prendere e piede e concretizzarsi. È già iniziata, per esempio, la costruzione dello stadio su una scogliera a Qiddiya. Durante la Supercoppa di Spagna svoltasi proprio a Riad, la Federazione Saudita ha mostrato le basi di ciò che stanno mettendo in piedi grazie a un’economia potente per attirare i grandi investimenti non solo del calcio, ma di tutti gli sport: dal tennis al golf, dalla Formula 1 all’ippica, tra gli altri. Tutto è iniziato nel 2016, con il mondo saudita che si è posto la sfida di farsi conoscere e di crescere il più possibile. Da 32 federazioni si vuole passare a 97, da zero donne partecipanti nei campionati scolastici si punta ad arrivare a 70mila, oltre a portare almenosette donne alla presidenza di diverse federazioni.
La situazione
Passando al calcio, in due anni si è passati da sei scuole a 18, da cinque progetti che favoriscono l’arrivo e lo sviluppo dei giovani si è arrivati a 19, da nove squadre a 17. Anche le licenze sono aumentate a dismisura: Da 2.300 a 6.200. La Lega Saudita conta attualmente 152 calciatori internazionali, con 47 paesi rappresentati e le partite che vengono trasmesse in televisione in 160 paesi. La presenza di alcuni dei più grandi giocatori del mondo, tra cui Cristiano Ronaldo, ha portato la competizione a incrementare i propri introiti del 650%.
Anche il calcio femminile è in grande evoluzione e cambiamento: nel 2021 si contava un’unica squadra, mentre ora ce ne sono ben quattro. Nelle scuole calcio, invece, si contano ben 70mila atlete, con in precedenza il numero che era pari a zero. È tutto finalizzato a un grande miglioramento dell’assetto calcistico che ha intenzione di crescere sempre di più a livello agonistico e professionistico. Per fare ciò negli ultimi anni sono stati creati ben 17.000 campi da calcio pubblici. Lo studio, poi, è fondamentale: proprio lo scorso gennaio si è tenuta una conferenza di formazione con diversi allenatori sauditi sotto la guida di Marta Tomé.