
Dalla newsletter di Media e Tech:
La saga di Twitter ha occupato i titoli dei giornali, e i feed dei social, anche questa settimana.
Elon Musk ha momentaneamente chiuso la polemica con Apple sulle commissioni che Twitter dovrà pagare all’azienda di Cupertino per ogni pagamento effettuato all’interno dell’app iOS del social network. La crisi è rientrata quasi subito, dopo un incontro tra il fondatore di Tesla e il CEO di Apple, Tim Cook: “Buona conversazione. Tra le altre cose, abbiamo risolto il malinteso sulla potenziale rimozione di Twitter dall’App Store. Tim ha chiarito che Apple non ha mai considerato di farlo”, ha fatto sapere Musk in un tweet. Secondo gli addetti ai lavori, si tratta però di una tregua, e non mancheranno nuovi scontri nelle settimane a venire.
Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato la decisione di Elon Musk di allentare le politiche sulla moderazione dei contenuti di Twitter su temi che riguardano la salute come il Covid. L’inquilino dell’Eliseo, in un’intervista ad Abc, ha ha dichiarato che le democrazie sono “sotto forte pressione” da parte di forze quali i social media, dove gli utenti possono dire “cose pazze sul vaccino, la pandemia e la guerra”. La libertà di parola dovrebbe essere “basata sul rispetto e l’ordine politico”, ha rimarcato Macron, specificando che ci sono “limiti e responsabilità” nella libertà di espressione.
Un avvertimento a Musk è arrivato anche dall’Unione europea. Thierry Breton, il commissario europeo incaricato dell’attuazione delle regole digitali, ha detto al nuovo capo del social network che “c’è ancora molto lavoro da fare, perché Twitter dovrà implementare politiche trasparenti per gli utenti, rafforzare in modo significativo la moderazione dei contenuti e proteggere la libertà di parola, affrontare con decisione la disinformazione e limitare la pubblicità mirata”.
Nei giorni scorsi è scoppiato anche il caso dei Twitter Files: il collaboratore della rivista Rolling Stones, Matt Taibbi, in un thread sul social ha rivelato che, a tre settimane dalle elezioni presidenziali americane del 2020, Twitter oscurò lo scoop del New York Post sulle email segrete di Hunter Biden, figlio del candidato democratico Joe Biden. L’operazione sarebbe stata fatta su richiesta del team della campagna di Biden e i moderatori dei contenuti di Twitter avrebbero quindi violato alcune regole interne. Lo scoop di Matt Taibbi era stato annunciato dallo stesso Elon Musk con una serie di tweet e ora si attende il secondo capitolo della vicenda.
Nel frattempo Twitter, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, avrebbe iniziato a offrire agli inserzionisti incentivi per incrementare le proprie spese per la pubblicità all’interno della piattaforma. Numerose aziende hanno sospeso, o ridotto, le inserzioni pubblicitarie da quando Elon Musk ha annunciato la svolta sulla moderazione dei contenuti. Musk nei giorni scorsi ha anche annunciato la sospensione, “per incitamento alla violenza”, dell’account di Kanye West: il rapper americano aveva pubblicato un’immagine che sembrava mostrare una svastica intrecciata a una stella di David.
Twitter si sta affidando sempre di più all’intelligenza artificiale per individuare e rimuovere i contenuti vietati, ha fatto sapere in un’intervista a Reuters, Ella Irwin, nuova responsabile del reparto di Fiducia e Sicurezza della società. La piattaforma sta eliminando automaticamente, senza prima effettuare una revisione preventiva, i post che vengono segnalati da utenti che in passato hanno fatto diverse segnalazioni corrette.
Arrivano novità anche nell’algoritmo di Twitter: la piattaforma mostrerà agli utenti più tweet dalle persone che non si seguono. Questi post saranno visualizzati come “raccomandazioni”. Lo ha reso noto il team di supporto del social network: “Vogliamo assicurarci che tutti su Twitter vedano i migliori contenuti sulla piattaforma, quindi stiamo estendendo i consigli a tutti gli utenti, compresi quelli che potrebbero non averli visti in passato”, ha twittato l’account.
Contro Apple si è scagliato anche l’ad di Meta, Mark Zuckerberg, il quale nel corso della conferenza Dealbook ha dichiarato che “il problema è lo scontrarsi con la piattaforma di controllo”, “con Apple che ovviamente ha i propri interessi”. “Il fatto che aziende debbano distribuire le loro app esclusivamente mediante piattaforme controllate da concorrenti, comporta un conflitto di interessi”, ha accusato il fondatore di Facebook, secondo cui Apple non è “esattamente un governatore che cerca di fare gli interessi delle persone”.
Il colosso di Cupertino diventerà concorrente diretto di Zuckerberg nella corsa al Metaverso: secondo alcune fonti sentite da Bloomberg, Apple ha rinominato, internamente, il sistema operativo che farà funzionare i suoi primi visori di realtà virtuale e aumentata da RealityOs a “xrOs”. In tal modo, il nome comprende in un unico termine sia la realtà virtuale che quella aumentata, le “extended reality” o “xr”. Il nuovo visore di Apple dovrebbe essere lanciato ad inizio 2023.
A ottobre, Apple ha superato Samsung nel mercato mondiale di smartphone: nel mese preso in considerazione, l’iPhone ha scalzato i Galaxy dal primo posto nel mercato cinese, raggiungendo una quota del 25%. È quanto emerso da una ricerca di Counterpoint Research, secondo cui sono stati venduti in tutto il mondo poco più di 105 milioni di smartphone: anno su anno c’è stato un calo dell’11%.
I produttori di smartphone dunque non festeggiano, ma anche i social network non se la passano bene. Mentre la rivista americana The Atlantic sentenzia la fine di Instagram, l’Fbi lancia l’allarme sull’algoritmo di TikTok. Il direttore dell’agenzia, Chris Wray, teme che il governo cinese possa controllare l’algoritmo del social di prorietà di ByteDance, “che consente loro di manipolare i contenuti e, se lo vogliono, di usarlo per operazioni di influenza”. La replica di TikTok è arrivata a stretto giro: l’azienda intende “soddisfare tutte le ragionevoli preoccupazioni di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha dichiarato un portavoce del social.
Negli ultimi giorni sono arrivati nuovi problemi per Zuckerberg. L’Irish Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese per la protezione dei dati, ha sanzionato Meta con una multa da 265 milioni di euro per il mancato rispetto da parte della major delle norme Ue sulla tutela dei dati individuali degli utenti di Facebook. Tra il 2018 e il 2019 furono rubati e diffusi i dati personali di oltre 533 milioni di account Facebook attraverso un sito di hacker. Nel 2021 l’autorità irlandese aveva avviato un’indagine per verificare se Facebook avesse rispettato le regole previste dal regolamento privacy dell’Unione Europea (GDPR).
Ad andare, invece, a gonfie vele è il social network Be Real, premiato da Apple come migliore app per iPhone del 2022. La piattaforma, ora copiata anche da TikTok, comanda una classifica di 16 app e giochi “che hanno ispirato gli utenti a interagire in modo più profondo con il mondo, a sviluppare la loro immaginazione e a restare in contatto con amici e familiari”.
Chiudiamo la rassegna con una novità da Alphabet: Google e YouTube dichiarano guerra alla disinformazione con un investimento di 13,2 milioni di dollari per sostenere l’International Fact-Checking Network (Ifcn) a cui si deve il lancio di un fondo, il Global Fact Check Fund, a cui attingono 135 organizzazioni da 65 Paesi che combattono la disinformazione in oltre 80 lingue. “È la sovvenzione più grande mai effettuata da Google e YouTube per il fact checking”, si legge in una nota del gruppo. Il Global Fact Check Fund sovvenzionato da Google sarà operativo nel 2023 e porterà ad alcune novità nei servizi del colosso americano.
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Quali saranno i trend nei social media nel 2023 https://www.creatopy.com/blog/social-media-trends/
Un approfondimento sulla crisi del settore delle criptovalute https://www.ilpost.it/2022/12/02/criptovalute-crisi-ftx/
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I tagli di Amazon colpiscono Alexa: https://www.axios.com/2022/11/29/voice-assistant-siri-alexa-apple-amazon
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La storia di Neuralink, altra scommessa di Elon Musk https://www.giornalettismo.com/neuralink-cosa-e-storia-elon-musk/
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