
«Corriamo il pericolo più grave nella storia della Repubblica. Mai finora avevamo vissuto il rischio di uscire dalla nostra collocazione internazionale, di rompere le nostre alleanze storiche. Neppure nel 1948».
Lo ha detto Carlo De Benedetti, imprenditore ed editore di Domani, in un’intervista al Corriere della Sera.
«Dopo l’attentato a Togliatti furono proprio i sovietici, nel loro cinismo, ad avvertire i comunisti di casa nostra di non provare a fare la rivoluzione. La linea era tracciata: c’era stata Yalta; poi ci sono stati i trattati di Roma che hanno creato l’Europa. L’Italia è stata messa sui binari. Ora, per la prima volta, rischia di deragliare», ha spiegato.
«Berlusconi non c’è più. Ci sono le sue badanti, che rispondono a Salvini. E c’è la Meloni. Ha visto il suo discorso in Spagna, dai franchisti di Vox?», ha domandato ancora l’ingegnere.