
«In Senato è andata in scena una grande commedia all’italiana. Ora fingono di essere dispiaciuti, ma intanto hanno votato il decreto che contiene l’emendamento della vergogna. Quello che consente ai piccoli partiti legati alla maggioranza di non raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni e che invece obbliga a farlo, guarda caso, noi di ItalExit».
Lo ha denunciato Gianluigi Paragone, leader di ItalExit.
«Solo a noi dunque è riservato un trattamento speciale, ma i trattamenti speciali non si sposano bene con il concetto di democrazia. Draghi e i suoi hanno paura del confronto democratico, forse perché durante la pandemia si sono abituati all’assenza di dibattito, alla narrazione a senso unico, alla riduzione al silenzio di chiunque osasse dissentire. E che questo emendamento rappresenti una porcheria troppo palese lo dimostra anche il fatto che alcuni colleghi, che ringraziamo per i loro interventi, hanno sentito il dovere di schierarsi in Senato a difesa non di ItalExit, ma di un principio di equità democratica che dovrebbe stare a cuore a tutti. A fronte di tutto ciò, il Presidente Mattarella non ha niente da dire?» ha concluso.
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