
I combattenti del battaglione Azov, asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, non possono essere oggetto di negoziati politici.
Lo ha dichiarato Vldimir Medinsky, consigliere presidenziale e capo della delegazione russa ai colloqui Russia-Ucraina, come riporta Ria Novosti.
«Rendere i criminali di guerra dell’Azov oggetto di negoziati politici sarebbe una bestemmia», ha scritto Medinsky su Telegram.
In una conferenza stampa Kateryna, la moglie di un soldato del Reggimento Azov ha affermato che gli uomini asserragliati nell’acciaieria Azovstal «hanno perso le speranze e si preparano alla battaglia finale». Lo riportano i media ucraini.
«Difficilmente salgono in superficie, vanno solo in montagna per trovare cibo e acqua. Il più delle volte restano seduti nei bunker. Sono pessimisti, perché non c’è quasi speranza di salvezza. Si stanno preparando per l’ultima battaglia perché non credono in una soluzione diplomatica», ha aggiunto la donna secondo quanto riporta l’Unian (Agenzia di informazione indipendente ucraina).
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