
«Mani Pulite è stata un’occasione persa per rilanciare in modo corretto il rapporto tra politica e mondo degli affari. Anziché rimediare alle storture che erano nate per le esigenze del finanziamento dei partiti, storture ovviamente conosciute da tutti, si è voluto fare un’azione politica per defenestrare una sola parte dei partiti che costituivano il panorama politico italiano».
Così all’AdnKronos, a 30 anni da ‘Mani Pulite’, Paolo Berlusconi, imprenditore ed editore, fratello dell’ex premier Silvio Berlusconi.
«Dunque, da un’esigenza reale, che c’era ma che si doveva esaminare e affrontare con un altro spirito, si è scelto un giustizialismo che non ha fatto bene all’Italia. E oggi, dopo 30 anni, svanite le nebbie che hanno oscurato e obnubilato le menti in quel periodo, si riesce a intravedere meglio la realtà dei fatti. Ricordo il discorso di Bettino Craxi in parlamento, e quella era forse la strada da seguire, vale a dire affrontare da un punto di vista politico una realtà che era degenerata. Mi ricorda molto i film ispirati alla vendetta, si uccideva qualcuno e poi scattava la vendetta. E invece ci vuole giustizia», ha aggiunto Paolo Berlusconi.
«Da un lato, quindi, è stata un’occasione persa, e dall’altro ha dato il via a un’azione politica che ha stravolto l’ordinamento italiano», ha detto ancora il fratello del leader forzista.
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