«Che il Movimento 5 Stelle fosse diventato un partito, beh questo era evidente già prima di questa votazione. Ora manca solo il terzo mandato».

Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, espulso dal Movimento 5 Stelle nel 2016, parlando con l’Adnkronos della scelta degli iscritti pentastellati di approvare la possibilità di finanziamento tramite il 2×1000.

«Da una parte il quesito era sbagliato, conteneva un errore. Dall’altra dico che, senza dare giustificazioni o scusarsi per l’atteggiamento avuto in passato, i 5 Stelle hanno voluto affrontare una situazione di realtà: per fare attività politica servono risorse, è semplice. Anche a causa del M5S in Italia sono stati inseguiti populismi che hanno distorto il sistema», ha osservato Pizzarotti.

Alla domanda su cos’è oggi il Movimento di Giuseppe Conte e cosa diventerà, il sindaco di Parma ha risposto: «La vera domanda è: quale sarà la prossima delusione? È evidente che a Roma c’è fermento per il nuovo movimento/partito di Alessandro Di Battista. Conte ha assunto questo impegno dopo l’esperienza come premier, ma fare il capo partito è una cosa molto diversa: oggi lui è in difficoltà, non ha ancora rilanciato un ideale, un progetto. È l’inerzia di qualcosa che non è più ma allo stesso tempo non è ancora. Infine dico: occhio a Di Maio, bisogna capire cosa farà il ministro degli Esteri».

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1 comment on “M5S, Pizzarotti: «Occhio a Di Maio, bisogna capire cosa farà il ministro degli Esteri»
  1. Carlo ha detto:

    Si ma alla fine pizzarotti che ha detto? Si capisce solo che rema contro il m5s ma senza nessun appiglio.

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