
«Mi hanno rovinato la vita. Non voglio commiserazione, merito giustizia».
Lo ha detto all’Adnkronos Giulia Schiff, l’ex allieva ufficiale che ha denunciato di essere stata vittima di nonnismo con il «battesimo del volo», all’indomani della notizia che il Consiglio di Stato ha confermato la sua espulsione dall’Aeronautica militare.
L’ex allieva ufficiale, tramite il suo legale l’avvocato Massimiliano Strampelli, ha ribattuto: «Motivi di illegittimità nel procedimento di espulsione c’erano ed erano forti. Che l’Aeronautica ammettesse le proprie responsabilità era un’ipotesi improbabile. Il Consiglio di Stato ha affermato che l’inimicizia tra me e il mio comandante di corso non è stata comprovata. La verità è che è stato lui insieme ad un ufficiale di inquadramento ad indottrinarci spiegandoci cosa e come dovevamo fare durante quel rito».
Il 5 novembre si aprirà, davanti al Tribunale di Latina, il processo a otto sergenti del 70esimo Stormo dell’Aeronautica di Latina. Il legale di Schiff ha spiegato che «si tratta della prima udienza dopo che la Corte di Cassazione ha ritenuto non competente il tribunale militare. I reati contestati sono violenza privata e lesioni pluriaggravate in concorso».