
«Ottobre 2009. Era appena diventato sindaco di Firenze, se la menava un po’ da Magnifico. Me lo trovai di fronte a Torino. Lo portai in giro per Eataly. Era veloce, anzi velocissimo. Capiva al volo le dinamiche di un’azienda. Divorò un piatto di carne cruda da gran goloso. Lo confesso: me ne innamorai».
Lo ha raccontato l’imprenditore Oscar Farinetti in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
«A me non ha mai chiesto un euro. E quando venne a Expo da presidente del Consiglio a mangiare la carne cruda, pretese di pagare. Detto questo, forse ha sbagliato a personalizzare il referendum», ha aggiunto il fondatore di Eataly.
Alla domanda se sia vero che Renzi gli chiese di fare il ministro, Farinetti ha risposto: «Entrato a Palazzo Chigi, mi spiegò che aveva bisogno degli amici per governare il Paese. Ma io faccio politica con il mio mestiere di imprenditore italiano nel mondo».
Dopo la vittoria del No, Farinetti disse al Corriere che Renzi doveva sparire. A proposito, l’imprenditore ha dichiarato: «Sarebbe stato richiamato e portato in trionfo. Invece ha continuato a sbagliare: da ultimo creando il suo partitino, anziché restare nel Pd. Ma è stato uno dei migliori premier che l’Italia abbia avuto. Non rinnego l’amicizia. Anche se, quando mangiamo insieme un piatto di carne cruda, non riusciamo più a sentire il meraviglioso sapore di quel giorno d’ottobre del 2009».