Vaccino Astrazeneca e trombosi, Viola: «L’EMA ha assunto un atteggiamento vago nei confronti del problema»

La nostra agenzia regolatoria comune, l’EMA, ha assunto un atteggiamento vago nei confronti del problema» dei rari eventi di trombosi che si sono verificati dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca.

Lo ha dichiarato Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova.

L’Ema – ha spiegato l’esperta ha ammesso «di non poter escludere o provare un nesso causale tra i rari eventi trombotici e la vaccinazione e limitandosi a modificare il bugiardino, inserendo i disturbi della coagulazione tra gli effetti collaterali, continuando però a ripetere che i benefici della vaccinazione superano i rischi».

«Non sorprende quindi il caos che ne è seguito e la diversità negli atteggiamenti tra i vari paesi» ha osservato Viola.

«Nei prossimi giorni, EMA si pronuncerà nuovamente sul vaccino di AstraZeneca, dopo un’ulteriore analisi dei dati e un confronto con i vari paesi. Personalmente, quando si parla di vaccini, io sono per la prudenza: se non possiamo escludere un nesso causale tra le vaccinazioni e i rari ma gravi eventi di trombosi, considerando che questi eventi si sono verificati in persone con meno di 60 anni e che questa fascia di età, salvo particolari comorbidità, non rientra nella categoria dei soggetti a rischio di COVID-19 severo, allora forse la scelta di Germania e Francia è la più saggia», ha affermato ancora l’immunologa.

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