
«Ci voleva il governo dei “migliori” affinché si tornasse a parlare di conflitto di interessi in Italia. D’altro canto nemmeno il Berlusconi degli anni d’oro si era mai sognato di piazzare come sottosegretario alla Giustizia uno dei suoi avvocati».
Così in un editoriale per TPI l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista.
«Ma nel governo dell’assembramento succede che le forze politiche che sostengono il governo chiedano a Renzi, sottovoce, di chiarire i suoi rapporti economici con i sauditi quando la sola cosa che andava pretesa erano le dimissioni. D’altronde un senatore, già pagato profumatamente dal popolo italiano, che da Costituzione ha il dovere di rappresentare la Nazione e che, durante il suo mandato – nel bel mezzo di una crisi di governo da lui creata – va a Riyad per incensare il principe saudita, sospettato di essere mandante di un omicidio politico, e per incassare pantagruelici gettoni di presenza per la sua attività di conferenziere, non dovrebbe mettere più piede in Senato», ha concluso Di Battista.
Signor Alessandro di Battista vorrei farle una domanda sul caso di Matteo Renzi vedo che qualche politico ne parla e una sola volta in un programma televisivo anno accennato qualcosa ma non anno approfondito più di tanto il resto Muti un fatto così grave perché il Presidente Draghi non fa una riunione al palazzo Chigi con tutti i politici per prendere misure severe verso Matteo Renzi ?