Facciamo il punto sulla pandemia di Covid-19.

Questa settimana il numero di contagi di coronavirus registrati nel mondo hanno superato quota 88 milioni. Il numero di decessi legati al Covid hanno superato quota 1,9 milioni.

Sono i dati del conteggio della Johns Hopkins University di Washington sui casi individuati in tutto il mondo, aggiornato a venerdì 8 gennaio 2021.

Gli Stati Uniti sono sempre il Paese più colpito con più di 21 milioni di contagi. Seguono l’India, con più di 10 milioni di casi, Brasile, Russia e Regno Unito. Francia, Turchia e Italia sono, rispettivamente, il sesto, il settimo e l’ottavo paese più colpiti dall’epidemia, con più di 2 milioni di casi ciascuno.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello affinché l’Europa faccia «di più» a fronte ad una «situazione allarmante» aggravata dalla circolazione di una nuova variante di coronavirus rilevata inizialmente nel Regno Unito. «Ci sono delle misure di base che tutti conosciamo e che devono essere intensificate per ridurre la trasmissione, ridurre il peso sui servizi sanitari e salvare vite», ha dichiarato il direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge.

Concentriamoci ora sull’Italia.

Nel periodo dal 15 al 28 dicembre 2020 «l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1.03 in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno».

È quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute, relativo al periodo 28 dicembre 2020-3 gennaio 2021, sull’emergenza covid 19.

Nel documento «si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza nazionale a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio».

«Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate», hanno avvertito gli esperti.

Chiudiamo con gli esteri.

Donald Trump ha ammesso la sconfitta alle elezioni presidenziali americane e ha assicurato che avverrà una transizione pacifica dei poteri.

«Ora il Congresso ha certificato il risultato e il 20 gennaio si insedierà una nuova amministrazione», ha dichiarato il presidente. «Il mio obiettivo ora diventa garantire una pacifica ed ordinata transizione del potere serve la riconciliazione», ha aggiunto.

Trump ha però precisato che non andrà all’inaugurazione della presidenza Biden il prossimo 20 gennaio: «I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me avranno una enorme voce in capitolo nel futuro. Non ci sarà mancanza di rispetto nei loro confronti e non saranno trattati in maniera scorretta in nessun modo o forma», ha scritto su Twitter.

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