Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Facciamo il punto sulla pandemia di Covid-19.

Questa settimana il numero di contagi di coronavirus registrati nel mondo ha superato quota 65 milioni.

Sono i dati del conteggio della Johns Hopkins University di Washington sui casi individuati in tutto il mondo, aggiornato a venerdì 4 dicembre 2020.

Gli Stati Uniti sono sempre il Paese più colpito con più di 14 milioni di contagi. Seguono l’India, con oltre 9 milioni e mezzo di casi, Brasile, Russia e Francia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta valutando dei certificati elettronici di avvenuta vaccinazione, dopo l’approvazione del primo vaccino anti-Covid da parte della Gran Bretagna. «Stiamo valutando attentamente l’utilizzo della tecnologia nella risposta al coronavirus e una possibilità è come lavorare con i Paesi membri nella direzione di un certificato elettronico di vaccinazione», ha spiegato un esperto dell’organizzazione.

Concentriamoci ora sull’Italia.

Tutte le Regioni hanno un indice di contagio «Rt puntuale, nel suo valore medio, minore di uno». In Calabria, Lazio, Molise, Toscana e Veneto, invece, l’Rt è superiore a 1. Lo si legge nella bozza del report con il monitoraggio settimanale elaborato dall’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute, con i dati relativi alla settimana dal 23 al 29 novembre.

Il documento intitolato ‘An unprecedented challenge; Italy’s first response to Covid-19’ «è stato pubblicato il 13 maggio. Ed è stato rimosso dal sito web in poche ore» dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità «perché conteneva inesattezze e incongruenze». Questa la risposta dell’Oms Europa, secondo quanto riportato anticipatamente dall’Adnkronos Salute, sulla questione sollevata dalla rimozione del report sulla risposta italiana alla pandemia di coronavirus, e il presunto ‘scontro’ con la Procura di Bergamo dopo la convocazione degli autori del Rapporto, i quali non si sono presentati.

«Mentre» il rapporto era offline, «è stato deciso di utilizzare invece un nuovo meccanismo, creato nei primi mesi della pandemia, e volto ad aiutare gli Stati membri a condurre revisioni e a valutare le loro risposte a Covid-19». Ma anche «a seguire le migliori pratiche, prevenire errori e aggiornare i piani strategici nazionali di preparazione e risposta. Il documento, quindi non è stato ripubblicato», ha fatto sapere l’Oms Europa.

Chiudiamo con la tecnologia.

«Si può stimare che quasi 43 milioni di persone maggiorenni (tra queste, almeno 3 milioni di novizi) siano rimaste in contatto con i loro amici e parenti grazie ai sistemi di videochiamata che utilizzano internet».

È quanto emerso dal 54/mo rapporto del Censis, secondo il quale «il lockdown ha generato nuovi utenti e ha rafforzato l’uso della rete da parte dei soggetti già esperti».

«Ma almeno un quarto della popolazione a un certo punto è andata in sofferenza. Anche un terzo dei più giovani, dopo un iniziale entusiasmo nell’uso dei sistemi di comunicazione digitale, si è stancato di fare e ricevere videochiamate», si legge nel rapporto.

«La generazione più anziana è quella che per un terzo (il 32,6%) si autoesclude completamente dal mondo digitale», ha spiegato ancora il Censis.

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