
«Ho sempre ritenuto la politica nei palazzi (diversa dalla politica fatta al di fuori), nella stragrande maggioranza dei casi, l’unica attività che si inizia a far peggio proprio quando si diventa professionisti. L’establishment la pensa diversamente. Dietro l’elogio della preparazione tecnica dei politici in realtà si nasconde un bieco tentativo di difendere proprio quei professionisti della politica che non hanno fatto altro che tutelare gli interessi dell’establishment».
Così l’ex deputato del M5S, Alessandro Di Battista, in un editoriale per TPI.
«Ecco, io credo che il sistema politico-mediatico-finanziario si stia schierando a favore del NO proprio perché il ritorno alle preferenze potrebbe ostacolare gli innumerevoli tentativi di cooptazione dei parlamentari. Se, al contrario, dopo il taglio di deputati e senatori, la classe politica dovesse tornare a difendere liste bloccate zeppe di nominati, l’establishment avrebbe vinto nuovamente. E questo sì che svilirebbe ancora il Parlamento. Altro che un taglio per anni bramato da chi oggi è sconvolto dall’idea di doversi trovare un lavoro», ha concluso Di Battista.
Sgarbi? Lasciamo perdere e arterosclerotico! La meloni? Non sa di cosa parla ma sa cosa vende!!PESCE FRITTO e io dovrei pagare soggetti come lei e salvini?? Poveri noi non aggiungo altro😒