Zangrillo: «Il virus esiste e continua ad esserci, ma è a livello subclinico»

«Il virus esiste e continua ad esserci, ma è a livello subclinico. Un altro motivo per cui gli italiani non devono disperarsi e devono essere fiduciosi è che non siamo stati con le mani in mano».

Così il professor Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, intervenendo in collegamento con Massimo Giletti a Non è l’Arena.

«Il mio gruppo San Donato e nella fattispecie il San Raffaele ha globalmente portato avanti 200 ricerche pubblicate. Quindi noi sappiamo come curare più tempestivamente e meglio i malati e quindi non è giusto dire loro ‘attenzione arriverà la seconda ondata. Si salvi chi può’. Primo perché bisogna vedere se arriva. Secondo perché sappiamo curare i malati e terzo perché hanno messo in atto un sistema di collaborazione tra gli istituti ospedalieri, il territorio e le istituzioni regionali che sono in grado di fronteggiare il problema», ha spiegato il medico, secondo il quale «tutti i giorni c’è ancora un indice preoccupante di mortalità».

«Il lockdown è servito e l’Italia si è comportata in modo esemplare. Noi non conoscevamo nulla del virus, siamo stati tutti bravi. Il Covid-19 c’è ancora e non è mutato, ma prima o poi la mascherina la dovremo dimenticare se continuiamo a comportarci bene», ha aggiunto Zangrillo.

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