
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.
Facciamo il punto dell’emergenza coronavirus in Italia.
Mentre si riduce la pressione sulle terapie intensive, nel nostro Paese si va verso la riapertura il prossimo 4 maggio.
Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri si è detto «molto ottimista» su questa data, aggiungendo che la ripartenza «va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie»
Sileri ha assicurato che «sconfiggeremo questo virus» e «visti i danni che ha creato il virus, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio», ha dichiarato il viceministro a Radio Cusano Tv Italia.
«Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza del vaccino dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno», ha spiegato.
Sileri ha anche detto che «l’uso della mascherina sarà fondamentale» e che questo dispositivo di protezione pertanto «debba essere fornito dallo Stato e il prezzo debba essere fisso».
Passiamo alla situazione all’estero.
Continua a salire il numero di decessi negli Stati Uniti.
Alle 20.00 locali di giovedì, i morti sono stati 4.591 rispetto alle ore 20 del giorno prima, superando il precedente record di 2.569 morti.
Tuttavia, il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che «l’America vuole riaprire. Dobbiamo avere un’economia che gira, e la vogliamo avere molto, molto rapidamente. È ora».
«La nostra squadra di esperti è d’accordo sul fatto che possiamo iniziare quello che è il nuovo fronte della nostra guerra che chiameremo ‘riaprire l’America’. Per tutelare la salute dei cittadini dobbiamo preservare la salute e il funzionamento della nostra economia», ha detto Trump.
Nel frattempo, la città cinese di Wuhan, l’epicentro della pandemia di coronavirus, ha rivisto i numeri di casi e morti aumentandoli, rispettivamente, di 325 unità a 50.333 e di 1.290 unità a 3.869 totali.
I media locali hanno riportato una nota diffusa dal quartier generale municipale in cui si legge che «la revisione è conforme a leggi e regolamenti, e al principio di essere responsabili verso la storia, le persone e i defunti».
Le discrepanze nei dati, spiega la nota, «sono dovute in primo luogo» al fatto che «un numero crescente di pazienti nella fase iniziale dell’epidemia ha travolto le risorse e la capacità di ricovero delle istituzioni mediche».
Chiudiamo con l’economia.
Il Pil della Cina è calato del 6,8% nel primo trimestre del 2020 a causa della pandemia di coronavirus, registrando così il primo dato negativo dal 1992, anno di avvio delle statistiche su base trimestrale. Lo ha riferito l’Ufficio nazionale di statistica, secondo cui la variazione congiunturale è pari a -9,8%.
L’emergenza coronavirus ha avuto un «effetto devastante sul mercato dell’auto europeo».
Lo ha sottolineato il Centro Studi Promotor che ha parlato di «disastroso risultato interamente dovuto all’emergenza coronavirus, in un mercato che già nei primi due mesi dell’anno era fiacco, ma aveva contenuto le perdite nel 7,2%».
Il calo – secondo i dati diffusi dall’Acea l’associazione dei costruttori europei in valore assoluto è di 917.953 autovetture, mentre la contrazione percentuale è stata del 51,8%
In Italia è stato registrato il risultato peggiore (-85,4%). Male anche Francia e Spagna, dove il calo è stato rispettivamente del 72,2% e del 69,3%.