Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Facciamo il punto sull’emergenza coronavirus in Italia.

Oltre alle feste pasquali probabilmente passeremo in quarantena anche il 1 maggio.

Secondo il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, infatti, «questa situazione non passerà per quella data» e «dovremo stare in casa per molte settimane”. 

Borrelli ha sottolineato che è necessario mantenere «comportamenti rigorosissimi» e che il coronaviurs «cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze» per molto tempo.

«Almeno dal 27 marzo assistiamo a una riduzione degli incrementi per quanto riguarda ricoverati e terapie intensive; queste ultime oggi presentano un numero (di aumento) veramente contenuto, rispetto a ieri solo 18 persone (in più in terapia intensiva in Italia, ndr). Tutta una serie di valori che ci stanno stabilizzando. Non so dirvi se abbiamo iniziato la decrescita, dico che dobbiamo mantenere alte le misure, i comportamenti, basta un nulla per creare meccanismi repentini di riavvio del contagio. Preferisco rimanere con i piedi per terra», ha detto Borrelli.

Passiamo alla situazione all’estero.

I casi di coronavirus nel mondo hanno superato quota 1 milione: è quanto emerge dai dati della John Hopkins University aggiornati a venerdì 3 aprile, giorno nel quali le vittime registrate sono state 53.146 e le persone guarite 211.615.

Gli Stati Uniti hanno registrato in un giorno 1.169 vittime di coronavirus, superando il record italiano dei 969 morti del 27 marzo.

La Corea del Sud è diventata il secondo Paese più colpito dal coronavirus in Asia. Lo hanno fatto sapere i Centri coreani per il controllo e la prevenzione della malattia: i casi totali hanno superato quota 10mila.

La vita continua come prima o quasi in Svezia e Bielorussia. Nel Paese scandinavo rimangono aperti bar, ristoranti, impianti sciistici e alcune scuole, mentre sono vietati gli assembramenti con più di 50 persone. Al 2 aprile, in Svezia sono stati registrati 4947 casi e 239 vittime di coronavirus. 

Anche in Bielorussia negozi e luoghi pubblici non sono stati chiusi. Il presidente Alexander Lukashenko ha definito la pandemia una «psicosi» che alimenta «un panico più pericoloso del virus stesso». E ha detto ai giornalisti che nel suo Paese «il virus non c’è».

Secondo l’analista Artiom Chraibman: «Con il rallentamento globale, la situazione è ancora peggiore. Apparentemente Lukashenko ha deciso che fermare l’economia sarebbe un suicidio».

Chiudiamo con l’economia.

L’emergenza coronavirus ha avuto un impatto «devastante» sull’economia, affondando la produzione in marzo (-16,6%) e nel primo trimestre (-5,4%).

È quanto rilevato dal centro studi di Confindustria nell’indagine rapida mensile sulla produzione industriale, secondo cui «le prospettive sono in forte peggioramento» e la flessione nel trimestre è la maggiore registrata «da undici anni». 

«L’arretramento stimato nel primo trimestre 2020 sarebbe il più forte dal primo trimestre del 2009, quando l’attività era scesa dell’11,1% congiunturale, nel pieno della grande crisi finanziaria internazionale indotta dallo scoppio della bolla dei mutui subprime in Usa», ha spiegato il centro studi di Confindustria.

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