
«Se non fosse una situazione tragica ci sarebbe da mettersi a ridere per come la sta affrontando il governo».
Il senatore Gianluigi Paragone ha commentato così le parole del viceministro Antonio Misiani sull’ipotesi di portare a 800 euro l’indennità per le partite Iva a patto che dimostrino di essere “in crisi”.
«Cosa vuol dire?» si è chiesto Paragone in un post su Ilparagone.it «Ora si deve anche dimostrare che si è in crisi? In questa situazione?».
«Duecento euro in più, quindi, per 5 milioni e mezzo di lavoratori autonomi, partite Iva, collaboratori, stagionali, artigiani, commercianti, agricoli, lavoratori dello spettacolo. Ma devono dimostrare di essere in crisi», ha osservato l’ex pentastellato.
«Questa “selettività”» secondo Paragone «fa paura. Il rischio, come sempre, è che suoni come una scusa per tagliare fuori tante partite Iva che ne hanno bisogno».
Questo è fuori di testa,come dimostro di essere in crisi se non posso uscire? A questo punto conviene rivolgersi alla caritas e non pagare nessun creditore,con il fututo ricorso di fallimento riuscirò a dimostrare la crisi?
I mio mutuo non è stato sospeso nonostante la mia richiesta via mail (
con regolare richiesta allegata), la mia filiale di banca è chiusa. Io
non ho reddito, mio marito ha una partita IVA ma poichè ha una
pensione che a noi serve per pagare appunto le rate del mutuo della
casa del fotovoltaico e della macchina che ci serve per lavorare, non
ha diritto neanche ai 600euro. Cosa mangiamo dato che il lavoro di mio
marito (partita IVA) è praticamente inesistente in questo momento?
Sicuramente noi ora non possiamo dimostrare il mancato lavoro perchè
siamo pagati dopo due mesi, quindi le nostre grosse difficoltà
inizieranno nel mese di maggio.
ma a noi chi ci pensa? Non avrei mai creduto di ritrovarmi a questa
età in questa situazione. Io non ho neanche nessuna pensione poichè ho
versato i contributi per soli venti anni perchè ho cresciuto le mie
figlie ed ora aiutavo mio marito ma senza versare contributi poichè
non ci riusciamo.
Questo solo perché in Italia nessuno sa cosa vuol dire avere una partita IVA ed essere attaccati e subire le umilianti comunicazioni delle varie agenzie delle entrate, inps, inail ecc… Se solo fossero equiparate le nostre ore lavorative che a volte arrivano alle 16 al giorno e che in un paese con la pressione fiscale tra le più alte in Europa, la finireste di sparare follie… Gli studi di settore dovrebbero essere in grado di capire chi sono le aziende in sofferenza e quali no, senza criminalizzare nessuno o chiedere dimostrazioni inutili, atte solo a scartare aventi diritto…