Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Facciamo il punto sull’emergenza coronavirus in Italia.

A partire da domenica 22 marzo nel nostro Paese si è registrata per quattro giorni consecutivi una discesa della curva dei contagi e delle morti da coronavirus. Giovedì il trend si è interrotto, ma sull’aumento dei contagi di coronavirus, «l’ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti», ha spiegato il vicecapo della Protezione civile, Agostino Miozzo.

«La cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare. Non possiamo aspettarci un’improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese», ha sottolineato Miozzo. 

Secondo il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, «il dato rilevante è che a partire dal 19-20 marzo il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi».

«Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato», ha avvertito.

Passiamo alla situazione all’estero.

Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato i 500mila. Gli Stati Uniti hanno sorpassato Italia e Cina, diventando il Paese con il maggior numero di casi.

Il presidente cinese Xi Jinping nel corso di una telefonata con il suo omologo americano Donald Trump, ha detto che la Cina è pronta a fornire aiuti a Washington. È stato – ha scritto Trump su Twitter – un «colloquio molto positivo» nel quale si «è discusso in dettaglio del coronavirus, che sta devastando grandi parti del nostro pianeta». «La Cina ne ha passate tante e ha sviluppato una forte comprensione del virus. Lavoriamo insieme strettamente, grande rispetto», ha aggiunto Trump.

Chiudiamo con l’economia.

L’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di coronavirus «ha imposto limiti alla circolazione delle merci e delle persone e alle attività produttive sempre più stringenti, e ora tali da determinare uno shock di dimensioni inimmaginabili all’economia internazionale. L’attuale contesto d’incertezza non ha precedenti nel dopoguerra».

Lo ha scritto l’Istat nella memoria consegnata alla commissione Bilancio del Senato, impegnata nell’esame del DL Cura Italia.

Gli economisti di Prometeia prevedono che «ipotizzando una lenta e selettiva rimozione dei blocchi produttivi a partire da inizio maggio», nel 2020 si registrerà una contrazione del Pil italiano del 6,5%.

«Le politiche della Bce – sottolineano gli esperti – allenteranno le tensioni sui titoli di Stato nel breve periodo, ma l’intervento fiscale del governo non potrà che essere limitato nel sostenere la domanda. A fine 2020 il deficit/Pil avrà raggiunto il 6,6% e il debito/Pil il 150%».

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