Coronavirus, l’immunoinfettivologo Le Foche: «È gravissimo il fatto che non si agisca laddove possiamo ridurre il danno»

«I primi sette giorni di malattia sono fondamentali. Se facessimo tamponi rapidi a chi ha pochi sintomi e iniziassimo subito a curarli, molti pazienti non avrebbero bisogno dell’ospedale. La fase iniziale della patologia è importantissima e la stiamo sottovalutando: è gravissimo il fatto che non si agisca, laddove possiamo ridurre il danno».

Lo ha detto all’Ansa, Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I Università La Sapienza di Roma.

«Le terapie intensive sono in sovraccarico perché abbiamo un ritardo nell’individuare i pazienti con sintomi e nell’iniziare a trattarli con antivirali che permettono di ridurre la replicazione del virus e evitare il peggioramento,» ha spiegato l’esperto.

1 comment on “Coronavirus, l’immunoinfettivologo Le Foche: «È gravissimo il fatto che non si agisca laddove possiamo ridurre il danno»
  1. Paola ha detto:

    Concordo… Quante persone.asintomatiche ci sono ?? Non si sa !! E tutte queste persone possono contagiare altre… ! Oltre a stare a casa e ad uscire il meno possibile… Bisognerebbe fare tamponi a tappeto.. anche se sarebbe Dispendioso e aggravare notevolmente i laboratori… Però… Si dice…”ad estremi mali estremi rimedi.. e se x questi costi bisognerebbe tagliare stipendi della casta…. Diamoci un taglio !!!

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