
«I primi sette giorni di malattia sono fondamentali. Se facessimo tamponi rapidi a chi ha pochi sintomi e iniziassimo subito a curarli, molti pazienti non avrebbero bisogno dell’ospedale. La fase iniziale della patologia è importantissima e la stiamo sottovalutando: è gravissimo il fatto che non si agisca, laddove possiamo ridurre il danno».
Lo ha detto all’Ansa, Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I Università La Sapienza di Roma.
«Le terapie intensive sono in sovraccarico perché abbiamo un ritardo nell’individuare i pazienti con sintomi e nell’iniziare a trattarli con antivirali che permettono di ridurre la replicazione del virus e evitare il peggioramento,» ha spiegato l’esperto.
Concordo… Quante persone.asintomatiche ci sono ?? Non si sa !! E tutte queste persone possono contagiare altre… ! Oltre a stare a casa e ad uscire il meno possibile… Bisognerebbe fare tamponi a tappeto.. anche se sarebbe Dispendioso e aggravare notevolmente i laboratori… Però… Si dice…”ad estremi mali estremi rimedi.. e se x questi costi bisognerebbe tagliare stipendi della casta…. Diamoci un taglio !!!