
«Il Lazio è la regione dove c’è Roma, una metropoli, e i dati del contagio, qui, possono assumere dimensioni neppure immaginabili. Per questo è indispensabile che le misure siano quanto più dure possibile».
Così l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco in un’intervista a ‘Il Messaggero’.
«Se le situazioni che si sono verificate nei piccoli comuni del Veneto della Lombardia si verificassero in una metropoli come Roma, le conseguenze potrebbero essere ancora più drammatiche rispetto a quelle vissute finora. Io sono stato a Roma fino a due settimane fa, la metropolitana era affollatissima. Bisogna usare tutti gli strumenti perché la trasmissione rallenti al massimo. Non possono e non devono esserci assembramenti. In tutte le metropoli dove ci siano mezzi pubblici affollati o uffici pieni di gente le probabilità di trasmissione sono ancora più alte», ha spiegato Lopalco.