
«Il 20 febbraio resterà nella mia mente tutta la vita. Quella sera all’arrivo del tampone di “Mattia” è come se, approfittando del sonno di Ulisse, avessimo aperto l’otre regalatagli da Eolo. Giorno dopo giorno è scomparso tutto: la fame nel mondo la fame nel mondo, i bambini siriani, attentati, infarti, ictus, femminicidi. Tutto è diventato Covid»
Così la virologa Maria Rita Gismondo, responsabile del laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano, sull’emergenza coronavirus in Italia in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano intitolato “Non c’è solo il Covid-19”.
«La vera crisi è quella del sistema sanitario. Prese le dovute cautele per contenere il contagio, questa è un’infezione che fa ammalare il 10% degli infettati e provoca la morte soprattutto come fattore ‘opportunista’, non come causa primaria,» ha spiegato l’esperta, che ha precisato: «Nessun tentativo di sminuirne la gravità».
Il 20 febbraio la Professoressa Gismondo aveva dichiarato a Start Magazine:
«A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così».
Il giorno 26 febbraio aveva dichiarato ad Open:
“tra una settimana non si parlerà più di coronavirus. Ne farò un ciondolo”
Adesso dichiara: «Nessun tentativo di sminuirne la gravità».
Sarà stata un’omonima.
MA ANCORA LA FATE PARLARE QUESTA PERICOLOSA INCOMPETENTE?
PUR DI NON AMMETTERE L’ERRORE CONTINUA CON SUPERCAZZOLE PATETICHE… NON CE L’HA UN MINIMO DI RISPETTO PER LE VITTIME? TACESSE UNA VOLTA TANTO, NON LA VOGLIAMO PIU’ VEDERE
Questa signora cerca di indagare la verità e ci spinge a porre domande, a dubitare, a riflettere. Io faccio parte di quella minoranza di persone. Ho passato ore, giorni a confrontare numeri provenienti dal mondo contagiato da Sars-cov-2, confrontare numeri con i decessi quotidiani che abbiamo durante un intero anno, soprattutto prendendo in esame i decessi per patologie ed influenza. La covid-19 è una pericolosa malattia, ma non è la malattia che ammazza l’umanità. Leggete i numeri, interrogatevi, pensate, invece di insultare una persona che sta svolgendo il suo lavoro e che si batte per la verità.
Signora Anna, con tutto il rispetto per la ricerca e gli approfondimenti che ha sceltp di condurre, le consiglio di fare un giro a Bergamo e precisamente nella valle Seriana perche si renda conto di quanto i numeri dei decessi sia triplicato nel 2020 rispetto al 2019, nello stesso periodo. Poi interroghi di nuovo quei numeri.
Questa signora di arrampica sugli specchi, la verità è che non si può dare un parere definitivo su un nuovo patogeno. Ha fatto una figura di m, e ora cerca di pulirsi la faccia. Tanto sono medici e infermieri ad esporsi al virus e non lei.