
«Il tunisino è uno studente, ma occorrerà fare un’indagine. Gli untori sono gli spacciatori, l’altro è un cittadino normale».
Vittorio Sgarbi ha commentato così , nel corso de “L’Aria che tira” su La7, la vicenda del blitz del leader della Lega Matteo Salvini al citofono di un cittadino a Bologna.
«Se tu avessi un figlio che prende droga data da un pusher a scuola, avresti un solo desiderio: picchiare il pusher. E’ il pensiero di ogni genitore. Il politico rappresenta i cittadini nel modo più umano e diretto, è questa la sua grandezza. Quando Fabio Volo, sbagliando tutto, dice ‘perché non va da un camorrista?’. Andrà da un camorrista. Questo suonare campanelli è una cosa teatrale, gesti politici scenografici sono stati fatti anche da Gentilini o Pannella. Gli untori sono gli spacciatori, Salvini è l’uomo che cerca di dire che non vuole che suo figlio prenda la droga da un delinquente imbecille. Sul tunisino occorrerà fare un’indagine,» ha aggiunto Sgarbi.