Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Partiamo con la crisi iraniana.

Tra Iran e Usa iniziano ad aprirsi i primi spiragli per una tregua dopo giorni di altissima tensione.
In risposta all’uccisione da parte delle truppe americane del generale Qasem Soleimani, avvenuta il 3 gennaio a Baghdad, le milizie iraniane hanno sferrato un attacco missilistico contro le basi che ospitano militari statunitensi, di Al-Asad e di Erbil, nel nord est dell’Iraq.
Poteva sembrare l’inizio dell’escalation da parte del regime iraniano, invece l’offensiva si è rivelata la possibile conclusione dei contrasti. La tensione si allenta, Trump non intenderebbe sferrare attacchi militari ma ha annunciato di essere pronto ad infliggere solo nuove sanzioni all’Iran.
Entrambi i Paesi hanno negato l’intenzione di voler iniziare una guerra vera e propria.
Sul versante politico e commerciale, però, è ancora crisi.
Donald Trump ha lanciato un appello chiedendo un nuovo patto sul nucleare iraniano agli altri Paesi firmatari dell’accordo. Teheran ha rigettato la richiesta minacciando nuovi attacchi.
Le affermazioni del presidente americano sembrano però essere in contrasto con quanto annunciato dall’ambasciatrice Kelly Craft.
Infatti, secondo quanto riporta la BBC, Craft avrebbe assicurato all’Onu che gli Usa sarebbero pronti a impegnarsi senza precondizioni in seri negoziati con l’Iran. L’ obiettivo è di prevenire ulteriori rischi per la pace e la sicurezza internazionali e l’escalation da parte del regime iraniano.

Passiamo ora alla politica italiana

La maggioranza ha chiesto il rinvio del voto su Matteo Salvini nell’ambito della vicenda Gregoretti.
La nave della Guardia di Finanza, che trasportava 131 migranti, era rimasta bloccata nel porto di Augusta per sei giorni l’estate scorsa perché il Viminale non autorizzava lo sbarco. Per questo il Tribunale dei Ministri di Catania accusa l’ex ministro dell’Interno di sequestro di persona aggravato e di abuso di potere.
La votazione contro Salvini è fissata per il 20 gennaio, ma le forze politiche chiedono uno slittamento per via della sospensione delle attività parlamentari nella settimana che precede le elezioni regionali di Calabria ed Emilia Romagna.
La reazione del leader della Lega non si è fatta attendere. “Hanno paura di perdere la faccia, sono senza dignità”, ha detto Salvini ribadendo di avere agito nell’interesse nazionale. “Se devo andare in tribunale per aver difeso i confini ci andrò a testa alta”, ha continuato l’ex ministro dell’Interno.
La decisione del rinvio sarà stabilita dalla presidentessa del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e dal presidente della Giunta per le immunità parlamentari Maurizio Gasparri. Quest’ultimo ha chiesto di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere con il processo nei confronti di Salvini.
Secondo Gasparri il caso Gregoretti è molto simile a quello della nave Diciotti. Per questo motivo per il senatore di Forza Italia è giusto votare contro.

Chiudiamo con la tecnologia

Sul web è allarme stickers modificati: sono la nuova frontiera del cyberbullismo e pedopornografia digitale.
Sette minorenni di Bari sarebbero finiti sotto indagine per utilizzo distorto delle famose ‘faccine’ che si scambiano sui social e sulle piattaforme di messaggistica virtuale.
I giovani sarebbero indagati per diffusione e detenzione di materiale di un erotismo definito osceno che utilizza come soggetti bambini e adolescenti.
Si tratta di un nuovo fenomeno che spopola in rete che si è sviluppato da quando WhatsApp ha offerto agli utenti la possibilità di usare emoij e pacchetti di stickers personalizzabili con l’utilizzo di fotografie reali.
Attraverso delle App gratuite è possibile modificare gli stickers e secondo la polizia postale questa potrebbe essere una pratica pericolosa.
Alcuni utenti, infatti, ne farebbero un uso improprio con la diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico.
Secondo diverse fonti il fenomeno sarebbe in costante crescita, anche se per il momento non sarebbero state fatte denunce.

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