Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.

Partiamo con la politica italiana

Dopo i risultati delle elezioni in Umbria è tempo di riflessioni per le forze politiche al governo.

Le Regionali si concludono con la vittoria di Donatella Tesei candidata della Lega. Tesei ottiene quasi il 60 per cento dei voti battendo il suo rivale, Vincenzo Bianconi, sostenuto dalla coalizione Pd-5Stelle. La Lega trionfa con il 36 %, mentre crollano Pd con il 22% e il M5S, 7%.

I risultati elettorali dimostrano che l’esperimento di coalizione Pd-5Stelle è fallito. “Facciamo meglio da soli. L’alleanza con il Pd non è più praticabile”, ha detto Di Maio dopo le elezioni.

La politica regionale potrebbe avere effetti su Palazzo Chigi.

Per molti l’esistenza stessa dell’esecutivo e la sua durata sono messe in discussione. I risultati elettorali in Umbria dimostrerebbero la perdita di consensi nei confronti delle forze politiche al potere.

Secondo i media il Movimento è in grave difficoltà.

Potrebbe entrare in crisi anche il nuovo progetto di centrosinistra perseguito dal premier Giuseppe Conte e da Nicola Zingaretti.

“Bisogna voltare pagina”, ha detto Zingaretti che si augura una nuova solidarietà nella coalizione: “Il Governo Conte non può essere un campo di battaglia quotidiana”, ha continuato.

Passiamo alla cronaca 

La Legge di Bilancio è pronta, divide però la questione sui fondi da destinare a Radio Radicale.

Il governo ha deciso anche questa volta di rinnovare il finanziamento di 8 milioni all’anno alla storica radio. Ma dal 2020 sarà una gara pubblica a decidere quale azienda trasmetterà le sedute del Parlamento.

L’intesa è stata raggiunta dopo le perplessità mosse da Luigi Di Maio che chiedeva che i fondi destinati a Radio Radicale venissero dati ai terremotati.

“Ci sarà una gara il 30 aprile 2020 nella quale Radio Radicale conoscerà il libero mercato. I 24 milioni non ci sono più e vinca il migliore, è finita la mangiatoia”, ha affermato il ministro degli Esteri al termine del vertice di maggioranza.

“Non credo che sia l’editoria l’ostacolo alla ricostruzione post terremoto”, ha così risposto il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio. “Noi chiediamo che ci sia una gara dal ’95. I governi che si sono succeduti non l’hanno ribadita perché ritenevano che non ci fossero le condizioni”, ha continuato Falconio.Per il Movimento la decisione rappresenta un traguardo. Ma le altre forze politiche si oppongono. “Di Maio tagli il Reddito di cittadinanza, non Radio Radicale”, scrive in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera. 

“Sacrificare una voce storica come Radio Radicale e disperdere il suo inestimabile patrimonio di conoscenze e di memoria per una mossa propagandistica di cui tra una settimana nessuno si ricorderà più, non ha senso”, dice Luciano Nobili di Italia Viva.

Chiudiamo con gli esteri

A New York il foie gras è stato vietato. Il prodotto prelibato tipico della cucina francese sarà bandito da negozi e ristoranti.
Il consiglio comunale della Grande Mela ha stabilito che la tecnica di nutrizione utilizzata per costringere oche e anatre a ingrassare è troppo crudele.
I volatili vengono ingozzati con un tubo in modo da far diventare il loro fegato più grasso e gelatinoso.
Chi non rispetta la legge, in vigore dal 2022, sarà punito con una sanzione fino a un massimo di duemila dollari.

Non è invece previsto il carcere per i casi più gravi come era stato inizialmente stabilito.
La decisione delle autorità newyorchesi ha fatto esplodere la polemica. Sono diversi i ristoratori e i rivenditori di foie gras che considerano il provvedimento troppo radicale.
Da anni gli animalisti si battono contro la pratica di allevamento di anatre e oche adottata per ottenere il foie gras.

In California, per esempio, il foie gras è stato bandito nel 2017.

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