
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.
Partiamo con la cronaca
L’EMA, agenzia europea del farmaco, ha richiesto un controllo a tappeto su tutti i farmaci autorizzati al commercio nell’Unione Europea. L’obiettivo è di verificare a scopo precauzionale l’eventuale presenza di sostanze cancerogene.
La decisione arriva dopo il ritiro dal commercio, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, di una serie di medicinali contenenti il principio attivo di ranitidina.
Secondo gli esperti la ranitidina, prodotta dall’officina Saraca Laboratories Ltd in India, conterrebbe la N-nitrosodimetilammina (Ndma), un’impurità potenzialmente cancerogena. Significa che l’esposizione sopra i livelli di sicurezza alla ranitidina può aumentare il rischio di tumore a lungo termine.
Tra i tanti prodotti ritirati c’è il Buscopan antiacido, lo Zantac in compresse, l’Ulcex, il Ranibloc. L’elenco completo dei medicinali banditi è disponibile sul sito dell’AIFA.
Tuttavia,”chi è in cura con questi farmaci non deve interrompere i trattamenti, perché l’eventuale presenza di nitrosammine non è mai così elevata da rappresentare un danno per la salute”, lo ha affermato Alessandro Mugelli, presidente Società Italiana di Farmacologia, intervistato dal Corriere della Sera. “La presenza di nitrosammine non comporta un serio rischio di tumore, anche se questi medicinali sono presi per lungo tempo e a dosi elevate. Perché in genere si tratta di quantità minime”, ha spiegato Mugelli.
Le ultime notizie di attualità ci dicono che
Si è concluso, venerdì 27 settembre, il terzo atto delle manifestazioni mondiali per il clima.
Dopo gli scioperi degli scorsi 15 marzo e 24 maggio, 180 città italiane e 27 Paesi di tutto il mondo hanno aderito ai cortei pacifici indetti da Fridays for Future, il movimento globale nato da Greta Thunberg.
Oltre un milione di italiani sono scesi in piazza. “Tutto il mondo si unisce per gridare a gran voce che la crisi climatica sta arrivando e dobbiamo fare tutto il possibile per fermarla. Siamo in una vera e propria emergenza e dobbiamo agire di conseguenza!”, si legge sul sito Friday for Future Italia.
“Gli studenti italiani che protestano saranno giustificati”, ha affermato il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.
Le rivendicazioni di Greta Thunberg, che chiede riforme per contrastare il riscaldamento globale, sono iniziate nell’agosto del 2018 davanti al parlamento svedese.
Venerdì la giovane attivista ha manifestato a Montréal, in Canada, dove si discute delle emissioni degli aerei.
Le proteste del 27 settembre hanno chiuso la #WeekForFuture, settimana di manifestazioni per il clima, iniziata venerdì 20 settembre. Secondo gli organizzatori sono state coinvolte in tutto 4 milioni di persone.
Spostiamoci sul versante internazionale
Kevin Burns, amministratore delegato della Juul, un’importante azienda di sigarette elettroniche americana, si è dimesso.
Secondo alcune indiscrezioni, Burns ha lasciato il suo incarico perché l’azienda starebbe attraversando delle difficoltà a causa dei misteriosi malesseri che hanno interessato centinaia fumatori di e-cig negli Stati Uniti, negli ultimi mesi. Anche se, la responsabilità dei malori non è da attribuire nello specifico alla Juul.
Inoltre Burns starebbe avendo diversi problemi legali per aver promosso i suoi prodotti violando le regole federali statunitensi.
Secondo la Food and Drug Administration, agenzia Usa che si occupa di sicurezza alimentare e farmaceutica, la Juul promuoveva illegalmente le sigarette elettroniche come più sicure rispetto a quelle classiche. La campagna pubblicitaria di Juul “Make the Switch” sarà interrotta.
Il nuovo amministratore delegato della Juul è K.C. Croswaite, un ex dirigente di Altria, grossa compagnia di tabacco e sigarette tradizionali.
Chiudiamo con la tecnologia
Il Mac Pro sarà prodotto negli Stati Uniti, a Austin, in Texas. Lo ha annunciato Apple con una nota.
La novità è che la produzione dell’industria tecnologia è a carico della Cina da anni, per questo si tratta di una vittoria per Donald Trump, impegnato nella guerra commerciale con Pechino.
Bisogna però considerare che le componenti del Mac Pro sono cinesi e non saranno soggette a dazi.
Qualche mese fa il Ceo di Apple, Tim Cook, aveva richiesto di produrre il nuovo dispositivo con un’esenzione dei dazi per i componenti provenienti dalla Cina. Ma il presidente americano non si era mostrato disponibile: “Ad Apple non sarà concessa alcuna deroga tariffaria per le componenti del Mac Pro fabbricate in Cina”, aveva scritto sul suo account Twitter.
L’accordo è stato raggiunto lo scorso weekend. “Ogni prodotto Apple è progettato e ingegnerizzato negli Stati Uniti, composto da componenti che arrivano da 36 stati e che garantiscono 450.000 posti di lavoro ai fornitori americani”, ha dichiarato Tim Cook.
Il nuovo Mac è un computer ad altissime prestazioni con un bel design e con un prezzo di partenza che va oltre i cinquemila euro. È un mix di componenti per un terzo americani e per due terzi cinesi.