
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da “Ascolta la Notizia”.
Partiamo dalla politica italiana.
“Le tasse saranno ridotte nei prossimi tre anni ma non ci sarà la flax tax”, ad affermarlo è il neo ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri in un’intervista a Repubblica.it.
Secondo il ministro la flax tax era ingiusta, sbagliata, insostenibile e incostituzionale. Resterà attiva la quota 100 ma soltanto fino alla sua data di scadenza, prevista entro 3 anni.
Gualtieri annuncia l’apertura di una nuova fase in Italia e in Europa. “Gli scontri continui con l’Europa, i proclami sui social e le assenze ai tavoli negoziali sono finiti”, spiega. Il ruolo dell’Europa, per il ministro, è fondamentale: “Discuteremo con l’Europa, ci saranno negoziati. Ma per affermare il nostro interesse nazionale in modo efficace bisogna sempre inserirlo nel quadro dell’interesse comune dell’Unione”, fa sapere.
Anche i temi del dibattito cambiano, le priorità del governo saranno, secondo il ministro, investimenti verdi, lavoro e asili nido.
“Il debito pubblico deve essere portato su un percorso di riduzione, per farlo è fondamentale rafforzare la lotta all’evasione fiscale anche con la tecnologia”, continua Gualtieri.
Si punta anche sugli investimenti e farli ripartire è una priorità assoluta. Il neo ministro è pronto a scommettere su innovazione e infrastrutture concentrandosi sulla sostenibilità ambientale e sociale.
Sul fronte Ue…
Il mandato di Mario Draghi alla presidenza della BCE giunge quasi al termine. In occasione del suo penultimo vertice, ieri, ha annunciato le misure conclusive messe in atto dalla Banca Centrale Europea.
Il consiglio di ieri è stato difficile, la crescita dell’euro è ferma e le due grandi economie di Italia e Germania sono vicine alla recessione.
Il presidente della BCE ha confermato il rilancio del quantitative easing, l’acquisto dei titoli dei Paesi dell’eurozona, che continuerà fino a quando sarà necessario. Il tetto massimo è di 20 miliardi di euro al mese.
In programma anche misure a favore delle banche europee.
Draghi ha promesso un taglio dei tassi sui depositi, che scendono allo 0,5%, e non saliranno fin quando non sarà necessario.
Le manovre dovrebbero servire ad incrementare il denaro in circolazione, mantenendo i prezzi stabili, e a incentivare la Germania a spendere di più.
L’Italia è pronta a varare la manovra di bilancio e il minor costo del debito genererà un serbatoio utile per pareggiare i conti.
Il programma di Mario Draghi non piace a Donald Trump. La sua reazione non si è fatta attendere. Le ultime mosse della BCE hanno indebolito l’euro contro il dollaro, per questo il presidente americano teme un danno per le esportazioni Usa.
Draghi passa il testimone a Christine Lagarde, che gli succederà da novembre.
Parlando di relazioni internazionali…
Una statua di Gabriele D’Annunzio sta compromettendo i rapporti diplomatici tra Italia e Croazia.
Il Comune di Trieste ha inaugurato la nuova scultura proprio in occasione del centenario dell’occupazione di Fiume. L’opera ha suscitato la reazione della presidente croata Kolinda Grabar Kitarovic. “È inaccettabile, la statua è un monumento alla dissoluzione perché esalta l’irredentismo e l’occupazione”, ha scritto la presidente croata su Twitter.
Oggi Fiume si chiama Rijeka e appartiene alla Croazia. Nel 1919 la città era contesa tra il Regno d’Italia e il Regno di Jugoslavia. È il 12 settembre 1919 quando una spedizione guidata dal poeta Gabriele D’Annunzio occupa Fiume proclamando l’annessione al Regno d’Italia.
È intervenuto a riguardo anche il ministero degli Esteri della Croazia. “L’opera mina le relazioni amichevoli e di buon vicinato tra i Italia e Croazia ed è il riconoscimento di un’ideologia e di azioni che sono in profondo contrasto con i valori europei”, si legge su una nota consegnata all’ambasciatore italiano Adriano Chiodi Cianfarani.
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha risposto così: “Ho sentito il dovere di omaggiare un grande italiano, un grande poeta, un grande letterato come Gabriele d’Annunzio, che ha vie, piazze e scuole che lo ricordano in tutto il Paese”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, ha espresso la sua approvazione complimentandosi con la giunta Dipiazza.
Chiudiamo con la tecnologia
Il colosso cinese Huawei potrebbe vendere ad una società occidentale tutti i brevetti, le licenze, i codici e il know-how relativi alla tecnologia 5G.
Lo ha affermato il Ceo di Huawei, Ren Zhengfei, in un’intervista all’Economist.
Il prezzo dell’operazione è una cifra ancora sconosciuta ma potrebbe superare le decine di miliardi di dollari.
Se la cessione dovesse diventare realtà, Donald Trump dovrebbe rivedere i suoi piani, dal momento che ha inserito l’azienda cinese in una blacklist commerciale perché la reputa una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti. Se Huawei dovesse rinunciare al 5G, però, le accuse del presidente americano cadrebbero.
Le dichiarazioni di Ren Zhengfei hanno spiazzato in tanti, anche perché il 5G è il progetto al quale il colosso cinese ha dedicato maggior tempo e denaro. Ma per il momento si tratta soltanto di un’ipotesi.