
Secondo uno studio dell’Università del Colorado, pubblicato su Experimental Physiology, la carenza di sonno può influire sulla nostra salute a livello microbiologico, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari come infarti e ictus.
Alcuni biomarcatori nel nostro sangue sono direttamente influenzati dal tempo che il nostro organismo dedica al sonno ogni notte. Lo studio ha evidenziato che dormire meno di 7 ore a notte è associato a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e in generale aumenta il rischio di morte.
L’elevato rischio è stato ricondotto soprattutto all’aumento delle infiammazioni, causate dalla riduzione del livello di microRNA presente in tutte le nostre cellule. Questo acido nucleico gioca un ruolo fondamentale nella regolazione della salute cardiovascolare, in quanto sopprime delle espressioni geniche di proteine note per danneggiare il cuore.
Lo studio ha esaminato due gruppi di adulti sani. Un gruppo dormiva almeno 7 ore a notte e l’altro meno di sette ore. Sono stati controllati i livelli di catene multiple di microRNA nei due gruppi. Si è scoperto che il gruppo che dormiva meno presentava livelli più bassi di acidi nucleici essenziali in circolo in almeno tre differenti funzioni delle cellule sanguigne.
Non si sa, tuttavia, perché dormire tra le 7 e le 8 ore sia la quantità giusta. Quindi, gli studi si stanno evolvendo per capire se si possono invertire i danni causati a chi non dorme a sufficienza, cambiando le abitudini del sonno.