
Roma dice basta alle ‘doggy-bag’. D’ora in poi, il termine che utilizzeremo per riferirci al cibo
avanzato in ristorante da portare a casa per il cane sarà ‘rimpiattino’. Il neologismo è stato coniato grazie a un concorso organizzato dalla Confcommercio e dal Comieco, il Consorzio nazionale degli imballaggi. Il nuovo termine, spiega Giancarlo Deidda, commissario della Fipe Confcommercio, è nato dall’idea di vedere la “possibilità di ‘rimpiattare’ quanto si è gustato” come un gioco.
Secondo il sondaggio #sprecoalimentare solamente un decimo della clientela, in media, porta a casa gli avanzi. Secondo i ristoratori il motivo è principalmente per via dell’imbarazzo da parte dei clienti, oltre che la scomodità e l’indifferenza.
Così, per superare queste barriere, nasce ‘rimpiattino’, il recipiente in carta illustrata realizzato appositamente, presentato qualche giorno fa a Roma. Ha la forma di un cestino da merenda dell’asilo a cui si accompagna un altro contenitore più alto e stretto da utilizzare per conservare il vino.
Sono centinaia i ristoranti che partecipano all’iniziativa a cui sono già stati consegnati più di 10mila pezzi.