
Grandi ascolti registrati per il canale 9 lo scorso martedì, ma il web si divide tra post di difensori e flame di accusatori
Dichiarazioni forti quelle di James Safechuck e Wade Robson, che sostengono di essere stati molestati sessualmente da Michael Jackson, ancora senza prove certe o verifiche di quei racconti.
I fan storici di Jackson hanno già deciso da che parte stare, e non si può dar loro ragione o torto; anche perché come in molti altri casi – più o meno recenti – i comportamenti di un artista non sono strettamente connessi alle sue produzioni musicali, cinematografiche o letterarie.
Più in generale il dossier si pone come la solita interview americana, con un doppiaggio italiano eccessivamente melodrammatico, che crea un certo disagio allo spettatore, specialmente se unito ai dettagli quasi morbosi del ricordo di quelli che all’epoca erano solo due bambini; una sorta di pornografia moralistica che fa della descrizione esplicita la sua più grande falla.
La conclusione però è solo una, quelle che si sono dichiarate vittime di Michael Jackson, sono forse state più vittime di genitori ambiziosi che per celebrità o fama si sentivano quasi benedetti – socialmente ed economicamente – dalle attenzioni e dal rapporto affettivo di una star nei confronti dei loro figli.
Quindi la vera domanda è “Tu, madre o padre, permetteresti tutto questo? Lasceresti tanto tempo tuo figlio in compagnia di un adulto chiunque esso sia?”
La risposta è quasi scontata.
Di conseguenza sarebbe più logico far processo alle colpe ben più gravi di queste madri – a cui “Tutto sembrava una favola” – che ammettono la loro “leggerezza” nei confronti di un minore, piuttosto che le colpe di Michael Jackson ad oggi ancora tutte da dimostrare.