Gilet Gialli. Gli Champs-Élysées irriconoscibili il giorno dopo la “rivoluzione”

Hugo Boss, Swarovski, Longchamp, Nespresso, Fouquet’s e Bulgari; da vetrine a vetri rotti


Sono state 8 ore di devastazione senza sosta quelle che hanno deturpato la prestigiosa avenue Franklin D. Roosevelt e le vie adiacenti, rendendole irriconoscibili. 
L’incendio della Banca Tarneaud, con le fiamme che si sono propagate a tutto l’edificio e l’evacuazione dei residenti, è stato uno dei momenti più impressionanti della giornata di ieri.
Emblematiche le immagini della mamma con il bimbo rimasti intrappolati e messi in salvo dai pompieri, delle auto di lusso ridotte in cenere e delle due edicole principali distrutte. 
Un video virale sui social vede lo store ufficiale del Paris Saint-Germain completamente arso mentre un poliziotto approfitta per portarsi via qualche maglia della squadra.

Ancora sono tante le domande; prima tra tutte “Chi sono i Gilet Gialli?

Una protesta «del popolo francese» così viene definita genericamente dai comunicati ufficiali. Un movimento che non ha un’organizzazione formale o un leader riconosciuto – anche se dall’inizio delle proteste alcune persone ormai sono state identificate come portavoce – e che usa le pagine social come principale mezzo d’informazione.

Dalla loro nascita – lo scorso novembre, per protesta contro la diminuzione del potere di acquisto e contro le «politiche anti-auto» del presidente francese Macron – nessun partito d’appartenenza, indipendenza sindacale e poca coordinazione; non usano mediazioni organizzative, politiche o sindacali ma fanno del discorso diretto con chi rappresenta il potere il loro vessillo.

Per natura quindi, il movimento è stato subito caratterizzato dall’eterna contrapposizione tra la “Francia rurale” e la “Francia di Parigi” e degli altri maggiori centri urbani, dove le risorse economiche sono maggiori.

Un chiaro riferimento quindi alla storia francese, sottolineato anche in un articolo di Serge Halimi, che scrive: “Davanti all’ampiezza, alla durata e alla determinazione dei gilet gialli, le classi alte e i governi hanno provato la stessa sorpresa che le classi alte e i governi provarono in occasione degli scioperi operai del maggio-giugno 1936”.

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